Il mondo dei metroidvania è affollato di titoli che cercano di distinguersi, ma pochi riescono davvero a lasciare il segno. Tails of Fate potrebbe essere uno di quei giochi capaci di innovare senza tradire la formula classica. Abbiamo provato la demo in anteprima e queste sono le nostre impressioni.
Un metroidvania con un tocco di JRPG
Uno degli aspetti più interessanti di Tails of Fate è la presenza di una mappa overworld in stile JRPG. Questa permette di spostarsi tra diverse location come taverne, villaggi e dungeon, creando una struttura di gioco più articolata rispetto ai classici metroidvania.
Ogni area presenta interazioni con NPC, missioni secondarie (anche se la quest board non era attiva nella demo) e vere e proprie zone di combattimento e piattaforme.
Gameplay: esplorazione, combattimenti e progressione
Entrando nei dungeon, la struttura si allinea ai classici metroidvania, con mappe intricate e backtracking necessario per sbloccare nuove aree. Abbiamo subito notato che alcune zone diventano accessibili solo dopo aver ottenuto potenziamenti, come il doppio salto e le frecce congelanti, che permettono di immobilizzare nemici e ostacoli.
Un altro elemento interessante è la possibilità di controllare più personaggi con armi e abilità differenti. Ad esempio, Reinard utilizza un arco, mentre un altro personaggio (un maiale armato di spadone!) offre un approccio più fisico. Questo suggerisce che il gioco potrebbe prevedere switch tra personaggi per risolvere enigmi e affrontare combattimenti in modo strategico.
Sistema di progressione e personalizzazione
Non c’è un classico sistema di level up, ma la progressione avviene tramite la raccolta di pietre speciali, che permettono di potenziare le abilità, come aumentare la potenza delle frecce o spararne più contemporaneamente.
L’equipaggiamento gioca un ruolo chiave: oltre all’arma principale, si possono trovare anelli, scarpe e pezzi di armatura che modificano statistiche e sinergizzano tra loro. Alcuni migliorano la difesa a scapito della velocità, mentre altri bilanciano gli effetti negativi.
Un combat system reattivo, ma con scelte discutibili

I combattimenti sono fluidi e reattivi, con un buon feedback dei colpi e un design artistico accattivante che richiama l’estetica dei JRPG. Tuttavia, alcune scelte nei comandi risultano poco intuitive: ad esempio, la cura si attiva premendo la levetta analogica destra verso il basso, un tasto che nei metroidvania serve solitamente per guardare sotto prima di saltare nel vuoto.
Lo stesso vale per l’attivazione di leve, assegnata al tasto “su”, che può risultare poco comodo durante l’azione. Si tratta di dettagli che potrebbero essere migliorati nella versione finale, ma che per ora rappresentano un piccolo ostacolo all’immediatezza del gameplay.
Conclusioni: un gioco da tenere d’occhio
Tails of Fate si presenta come un metroidvania originale e con una struttura più complessa del solito. La combinazione tra esplorazione, combattimento, progressione dei personaggi e un overworld stile JRPG lo rende un titolo intrigante per gli appassionati del genere.
Aspettiamo di vedere come si evolverà nella versione completa, ma per ora possiamo dire che merita assolutamente attenzione.
Tu cosa ne pensi? Ti incuriosisce questo mix di metroidvania e JRPG? Dicci la tua nei commenti!