I fan di Zelda sono in fermento. Con l’arrivo di Nintendo Switch 2, le aspettative su aggiornamenti, novità e magari qualche sorpresa legata alla saga erano altissime. E qualcosa è effettivamente arrivato, ma… non proprio come ci aspettavamo.
Breath of the Wild e Tears of the Kingdom migliorano, ma a che prezzo?

Nintendo ha confermato le versioni aggiornate di Breath of the Wild e Tears of the Kingdom per Switch 2, con grafica migliorata, frame rate più stabile, supporto all’HDR e una nuova illuminazione più realistica. Tutto bellissimo — fino a quando non si parla di prezzi.
Parliamo chiaro: Breath of the Wild costerà 70 dollari nella sua nuova edizione, mentre Tears of the Kingdom arriverà a 80. E parliamo comunque di giochi già usciti da anni. Ti sembra tanto? Non sei il solo a pensarlo.
In molti avrebbero preferito delle edizioni “scelte dai giocatori” a un prezzo più accessibile. La questione si complica se si aggiunge il fatto che il DLC di Breath of the Wild non è incluso nella nuova versione. Chi vuole l’esperienza completa dovrà metter mano al portafoglio e raggiungere i 90 dollari.
Gli aggiornamenti grafici: gratis, a pagamento o nel cloud?
Un minimo di chiarezza però c’è:
- Se possiedi già i giochi su Switch One, puoi acquistare l’aggiornamento a 10 dollari.
- Se hai l’abbonamento Nintendo Switch Online + pacchetto di espansione, gli aggiornamenti li ricevi gratis.
- L’edizione fisica Switch 2 contiene la cartuccia e non un semplice codice digitale, come alcuni temevano.
Fin qui, bene. Ma ora viene il bello.
L’app Zelda Notes: utile extra o inutile complicazione?
Nintendo ha lanciato anche Zelda Notes, una nuova app per smartphone collegata alle versioni Switch 2 dei giochi. L’idea? Fornire appunti, indicazioni per i semi di Korok e bonus giornalieri da usare in game.
Tra questi bonus ce n’è uno che ha acceso il dibattito: la riparazione dell’equipaggiamento.
Chi conosce bene i due giochi sa quanto il degrado delle armi sia un tema controverso. Zelda Notes permette di aggirare (parzialmente e casualmente) questo limite. Ma c’è un problema: tutto passa attraverso un’app mobile, scollegata dal gioco. Quindi, se l’app un giorno sparisse… addio funzionalità.
Troppe edizioni, troppe scelte, troppa confusione?
Il rischio è reale: Nintendo sta rendendo tutto un po’ troppo complicato. Tra edizioni vecchie, nuove, aggiornamenti a pagamento, DLC esclusi e app da usare col cellulare, l’esperienza per il giocatore rischia di diventare più cervellotica che divertente.
E la domanda sorge spontanea: non sarebbe bastato integrare tutto direttamente nel gioco?
Il nostro punto di vista
Da una parte, è bello rigiocare Breath of the Wild e Tears of the Kingdom in versione potenziata, e l’idea dei bonus può stuzzicare. Ma l’app mobile sembra più un esperimento a metà che una vera innovazione utile. E onestamente, usare il telefono per avere qualcosa in più in un gioco da console… non convince del tutto.
Semplificare, in certi casi, sarebbe stata la vera next-gen.
Se anche tu sei tra quelli che amano la saga di Zelda ma non sopportano il degrado delle armi, faccelo sapere nei commenti.
Hai già provato Zelda Notes? Ti è sembrata utile o superflua?
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