I peggiori videogiochi di Dragon Ball: Top 10 errori imperdonabili (Spoiler: ci sono tante delusioni!)

Cominciamo subito con un disastro. Chi non ha mai sognato di lanciare una Kamehameha con il movimento delle mani? Bene, con Dragon Ball Z: For Kinect questo sogno si è trasformato in un incubo. Il sistema Kinect non è riuscito a interpretare correttamente i comandi, lasciando i giocatori frustrati e con la sensazione di combattere contro la propria TV. Un’esperienza lontana anni luce dal feeling che ci aspettavamo da un gioco di Dragon Ball.

Realizzato da uno studio americano, Dragon Ball Z: Sagas è stato un esperimento fallimentare. Il gameplay era monotono e ripetitivo, con ambienti vuoti e una telecamera che non riusciva a seguire adeguatamente l’azione. Se volevi rivivere i grandi combattimenti dell’anime, questo gioco era il peggior modo per farlo.

Un altro titolo che merita un posto nella nostra classifica è Dragon Ball Z: Taiketsu per Game Boy Advance. La qualità grafica era così scarsa che sembrava di giocare con dei personaggi disegnati su Paint, perdendo tutto il fascino delle trasformazioni e dei combattimenti aerei tipici della saga. Un vero e proprio disastro per gli appassionati.

I fan attendevano con impazienza un gioco che permettesse loro di creare il proprio personaggio nel mondo di Dragon Ball. Purtroppo, Ultimate Tenkaichi si è rivelato una delusione. Sebbene la personalizzazione fosse interessante, il gameplay era limitato a semplici Quick Time Events che rendevano il tutto noioso e ripetitivo. Il sogno di vivere un’avventura epica con il proprio personaggio è rimasto tale.

Quando Dragon Ball GT: Final Bout è stato rilasciato, molti giocatori occidentali hanno scoperto i personaggi di GT per la prima volta, ben prima che gli episodi fossero trasmessi in TV. Tuttavia, il gioco soffriva di una grafica cubettosa e di un gameplay lento e poco responsivo. Seppur memorabile per il roster, il resto del gioco lasciava molto a desiderare.

La saga di Legacy of Goku ha avuto momenti di gloria, ma il primo capitolo per Game Boy Advance era un’esperienza terribile. La trama era noiosa e il sistema di combattimento ripetitivo, con Goku costretto a lanciare piccoli attacchi energetici e a raccogliere oggetti inutili per avanzare. Un RPG che di “Goku” aveva ben poco.

Nel 1996 uscì un titolo particolare: Anime Designer: Dragon Ball Z. Questo “gioco” permetteva ai giocatori di creare sfondi animati con i personaggi di Dragon Ball, ma l’esperienza era talmente limitata e goffa che sembrava di giocare con un programma di grafica mal riuscito. E non potevi nemmeno guardare il prodotto finale a lungo: solo delle brevi GIF che si auto-cancellavano!

Il numero “22” nel titolo si riferisce ai personaggi disponibili nel roster. Peccato che il gameplay fosse talmente lento e pieno di glitch che rendesse difficile anche solo iniziare una partita. Nonostante una colonna sonora e una grafica disegnata a mano di buon livello, Ultimate Battle 22 è stato uno dei picchiaduro più deludenti della storia di Dragon Ball.

Prima che Dragon Ball diventasse famoso in Occidente, Bandai pubblicò un gioco per NES chiamato Dragon Power, un adattamento di Dragon Ball mascherato per il pubblico occidentale. Goku fu trasformato in “Monkey Man” e le sfere del drago in sfere di cristallo. Un gioco che non aveva nulla a che fare con Dragon Ball, ma che tentava di sfruttarne la popolarità.

Concludiamo la classifica con Super Butoden 3, un titolo per Super Nintendo che, nonostante fosse tecnicamente ben fatto, presentava un roster di soli sei personaggi. Se pensiamo a Dragon Ball, una delle cose che amiamo di più è la varietà dei combattenti. Ridurre il numero a sei, tra cui Darbula e Kaioshin, è stato un errore clamoroso.