Il mondo dei videogiochi è sempre in fermento e l’uscita di Slitterhead, il nuovo action-horror dal creatore di Silent Hill, ha suscitato reazioni contrastanti. Il team di sviluppo, Boke Game Studio, ha cercato di sperimentare con meccaniche innovative e atmosfere cupe, ma molti giocatori si chiedono se questo esperimento riuscirà a conquistare il pubblico o si rivelerà un fiasco.
Nel nostro articolo analizziamo il trailer di Slitterhead, approfondendo il gameplay e cercando di capire se ci sono reali possibilità di successo o se il gioco rischia di cadere nel dimenticatoio.
Un concept Interessante, ma rischioso
Fin dai primi istanti del trailer, Slitterhead colpisce per la sua atmosfera cupa e il design inquietante dei suoi mostri. Keiichiro Toyama, il creatore del gioco, noto per titoli come Silent Hill e Forbidden Siren, ha dimostrato di avere una visione artistica unica, ma le premesse di questo progetto non sembrano promettere altrettanto bene.
La peculiarità principale del gameplay è la meccanica di possessione: il giocatore può trasferire la propria coscienza da un corpo all’altro, controllando diverse persone o animali per superare ostacoli e sconfiggere nemici. Questa dinamica potrebbe essere intrigante se ben sviluppata, ma rischia di diventare ripetitiva e poco emozionante sul lungo periodo.
Grafica vecchia e budget limitato
Uno degli aspetti più criticati del trailer di Slitterhead è la grafica datata. Sebbene sia chiaro che il team non abbia a disposizione un budget elevato, il comparto visivo ricorda giochi delle ere PS2 e PS3, con texture poco definite e animazioni legnose. Questo non è un problema insormontabile se il gameplay è coinvolgente, ma in un mondo videoludico dove anche gli indie puntano sulla qualità visiva, Slitterhead parte svantaggiato.
Molti spettatori hanno paragonato il gioco a titoli passati proprio a causa del suo aspetto visivo e della rigidità del gameplay mostrato. La meccanica di movimento, in particolare, sembra macchinosa e poco fluida, il che potrebbe minare l’esperienza complessiva del giocatore. In un’epoca in cui anche i titoli a basso budget riescono a stupire con una grafica stilizzata o comunque di impatto, Slitterhead sembra essere rimasto indietro.
Gameplay macchinoso o innovativo?
La meccanica principale del gioco, come accennato, si basa sulla possibilità di possedere vari personaggi per superare ostacoli e risolvere puzzle. Tuttavia, durante i 30 minuti di gameplay mostrati, il giocatore salta da un corpo all’altro con una frequenza tale da rischiare di diventare ripetitiva e noiosa. Il combat system sembra rigido e poco dinamico, un fattore che potrebbe penalizzare notevolmente il titolo se non verrà rivisto prima dell’uscita.
Un altro aspetto che preoccupa è la ripetitività delle azioni. Spostarsi da un personaggio all’altro potrebbe sembrare divertente nei primi momenti, ma il rischio è che questa meccanica diventi presto stancante. Inoltre, il gioco sembra presentare una certa linearità, con livelli strutturati a corridoi più che come un mondo aperto, il che potrebbe limitare la libertà di esplorazione tanto apprezzata dai giocatori di oggi.
Nemici inquietanti e atmosfere da horror
Se c’è una cosa che Slitterhead riesce a fare bene è creare un’atmosfera inquietante. I mostri, pur con una grafica discutibile, sono ben disegnati e trasmettono quel senso di disagio che ci si aspetta da un titolo horror. Tuttavia, il gioco sembra voler puntare più sull’azione che sul terrore vero e proprio, un mix che, se mal gestito, potrebbe deludere sia gli amanti degli action che quelli degli horror puri.
Un esempio è il design del primo nemico, una creatura con una testa polipoide che, pur essendo visivamente interessante, non sembra offrire una sfida avvincente dal punto di vista del combattimento. Anche il modo in cui il personaggio principale interagisce con l’ambiente lascia perplessi, con molti NPC che rimangono immobili e passivi, attendendo di essere eliminati senza opporre resistenza.
Slitterhead: promesse non mantenute?
Il trailer e il gameplay di Slitterhead lasciano con più domande che risposte. Le idee alla base del progetto sono intriganti, ma la loro esecuzione appare, almeno per ora, deludente. La staticità del combat system e la scarsa reattività dei nemici rendono il gioco poco dinamico e privo di quel ritmo serrato che ci si aspetta da un titolo d’azione.
Sebbene ci siano ancora mesi prima dell’uscita, prevista per la fine del 2024, sembra improbabile che il gioco possa subire un miglioramento radicale. L’assenza di un budget elevato e la decisione di non puntare troppo sulla qualità grafica potrebbero essere comprensibili, ma il rischio è che il gioco finisca per risultare mediocre anche agli occhi di chi cerca un’esperienza più di nicchia.
Vale la pena di seguire slitterhead?
Slitterhead è un progetto ambizioso, ma il suo futuro appare incerto. Se gli sviluppatori riusciranno a migliorare il combat system e a rendere più varia la meccanica di possessione, potrebbe ancora diventare un titolo di culto per gli amanti del genere horror-action. Tuttavia, al momento, sembra più probabile che il gioco si scontri con le aspettative moderne e finisca per essere un prodotto di nicchia adatto solo a chi è disposto a chiudere un occhio sui suoi difetti.
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