Il mondo del collezionismo di videogiochi è pieno di storie strane e voci, e Rule of Rose per PlayStation 2 ne è un esempio perfetto. Questo gioco è stato chiamato da molti un “gioco raro”, ma la sua storia è un po’ complicata. Vediamo insieme come è nato questo mito e cosa c’è di vero dietro alla sua presunta rarità.
Nel novembre 2006, la rivista Panorama scrisse un articolo su Rule of Rose che esagerava molto. In copertina c’era scritto “vince chi seppellisce viva la bambina”. Era una frase fatta apposta per attirare l’attenzione, ma era anche completamente falsa: nel gioco non ci sono bambine da seppellire. Panorama voleva solo fare sensazione e, così facendo, ha creato una cattiva reputazione attorno al gioco.
La politica e la caccia alle streghe
L’articolo su Panorama non è stato l’unico. Altri media importanti, come TG1 e Corriere della Sera, hanno ripreso la stessa storia. Addirittura, la questione è arrivata alla politica italiana. L’allora Ministro della Pubblica Istruzione ha criticato il gioco, dicendo che rischiava di vanificare gli sforzi per educare i giovani al rispetto delle regole. Questo ha creato un clima di caccia alle streghe, coinvolgendo anche persone come Walter Veltroni, sindaco di Roma, e Franco Frattini, commissario della Giustizia.
Questa situazione ha portato molti a pensare che Rule of Rose fosse un gioco pericoloso e immorale, e addirittura vietato. Ma in realtà, le cose non stavano affatto così.
Rule of Rose: è davvero un gioco raro?
Nonostante tutta la cattiva pubblicità, Rule of Rose è stato distribuito normalmente in Italia, senza grossi problemi. È vero che ha temi forti, come bullismo e traumi psicologici, ma non è il “gioco introvabile” di cui molti parlano. Se vai su eBay, puoi ancora trovare diverse copie, spesso vendute da fondi di magazzino di distributori come Digital Bros.
Uno dei motivi per cui si pensa che il gioco sia raro è che sono state trovate circa 750 copie della versione inglese, che non era mai stata venduta ufficialmente in Europa. Queste copie sono state trovate nei magazzini di Digital Bros e poi vendute online. Questo le ha rese molto richieste dai collezionisti. Però, è importante capire che questa rarità riguarda solo la versione inglese, non il gioco in generale. La versione italiana di Rule of Rose è stata venduta come tanti altri giochi per PlayStation 2 e non è così rara come si crede.
L’impatto sul collezionismo
La cattiva informazione e la pubblicità negativa hanno fatto sì che i prezzi del gioco salissero molto, perché le persone credevano fosse raro. Ma quello che si è creato non è stata una vera mancanza di copie, quanto una leggenda di esclusività. La verità è che Rule of Rose non è più raro di tanti altri giochi che non hanno avuto tutta questa pubblicità negativa.
Per noi collezionisti, è davvero importante distinguere tra realtà e mito. Ci sono giochi davvero rari, ma Rule of Rose non è uno di questi. Sì, è un gioco costoso, ma non perché sia difficile da trovare, piuttosto a causa della sua storia controversa e della speculazione che ne è derivata.
Non lasciamoci ingannare dalle leggende
Questa è la storia di Rule of Rose, un gioco che ha sofferto a causa della disinformazione e della speculazione. Se sei un collezionista o un appassionato di PlayStation 2, sappi che questo gioco non è così raro come molti pensano. Sì, può essere un po’ difficile trovarlo in buone condizioni, ma non è introvabile. La vera lezione è che, nel mondo del collezionismo, bisogna sempre cercare informazioni corrette e non farsi ingannare dalle voci e dalle leggende.
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(E tu, pensavi davvero che fosse così raro?)