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Assassin’s Creed Shadows è uno dei titoli più attesi di Ubisoft e, in vista della sua uscita prevista per il 15 novembre, ha già generato molta discussione. L’ambientazione nel Giappone feudale ha attirato l’attenzione dei fan della serie, ma non sono mancate le critiche, soprattutto riguardo alla rappresentazione storica di alcuni personaggi e altre questioni più delicate, come la trasparenza nelle scelte di consulenza culturale. Le aspettative sono altissime, ma resta da vedere se il gioco riuscirà a soddisfare il pubblico, specialmente dopo queste prime controversie.
Ma cosa ha portato tutto questo malcontento? E soprattutto, cosa c’è dietro questa difesa apparentemente poco chiara del gioco da parte di Ubisoft?
Yasuke: samurai o servitore?
Uno degli elementi principali che ha generato critiche riguarda Yasuke, una figura storica africana realmente esistita che visse in Giappone e lavorò al servizio del potente daimyo Oda Nobunaga. Nel gioco, Yasuke è raffigurato come un samurai, un ruolo di grande prestigio e importanza, ma storicamente il suo status era più vicino a quello di un servitore. Questo cambiamento, insieme ad altre licenze narrative, ha fatto storcere il naso a molti appassionati della storia giapponese e, più in generale, a chi si aspettava una rappresentazione fedele.
I giocatori giapponesi, in particolare, si sono sentiti poco rappresentati e hanno espresso il loro malcontento sui social media. Questo è stato un duro colpo per Ubisoft, che inizialmente aveva sostenuto che le critiche provenivano principalmente dall’occidente e che in Giappone non c’era lo stesso tipo di disappunto.
Una difesa che fa riflettere
La situazione ha assunto una piega ancora più complessa quando si è scoperto che uno dei consulenti chiamati a difendere il gioco era un ex dipendente di Sweet Baby Inc., una società che ha collaborato con Ubisoft in passato. Questo legame ha sollevato molte domande: quanto è stata imparziale la difesa del gioco? Era legittimo affidarsi a una persona così legata all’azienda che aveva contribuito allo sviluppo di Assassin’s Creed Shadows?
Per molti, questo ha rappresentato un chiaro conflitto di interessi. Quando si parla di grandi titoli e di grandi aziende, la trasparenza è fondamentale per mantenere la fiducia dei giocatori. E qui, purtroppo, Ubisoft ha dato l’impressione di voler proteggere più gli interessi commerciali che di fornire una risposta autentica alle critiche.
Ubisoft, dove stai andando?
Per Ubisoft, Assassin’s Creed Shadows rappresentava un’occasione per rilanciare il marchio e stupire nuovamente i fan con una storia ambientata in uno dei periodi più affascinanti della storia giapponese. Ma con tutte queste critiche e controversie, il rischio è che l’opportunità si trasformi in un grande fallimento.
La reazione dei fan è stata forte, e le critiche non accennano a diminuire. Ubisoft ha di certo dalla sua parte un marchio potente come Assassin’s Creed, ma è sufficiente per garantire il successo? Solo il tempo lo dirà, ma ciò che è certo è che il pubblico si aspetta di più, specialmente quando si tratta di rispettare culture e storie vere.
La lezione da imparare
Questa situazione non riguarda solo Ubisoft, ma l’intera industria videoludica. La trasparenza e l’onestà sono valori fondamentali che ogni azienda dovrebbe mantenere quando interagisce con i propri fan. Le storie, specialmente quelle basate su eventi e figure storiche, meritano di essere trattate con il massimo rispetto.
Il rapporto tra Ubisoft e Sweet Baby Inc. potrebbe non sembrare un grosso problema a prima vista, ma per i giocatori attenti e appassionati di storia, questo tipo di legame getta un’ombra su tutto il processo di sviluppo e difesa del gioco.
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