Ubisoft si trova nuovamente al centro di una polemica con Assassin’s Creed Shadows. Dopo la pubblicazione di un recente gameplay, il gioco è stato travolto da critiche per la rappresentazione di elementi storici e culturali del Giappone. Questa volta, la controversia riguarda il santuario Tate Yozu Ginja, un luogo sacro giapponese, che nel gioco può essere esplorato e addirittura distrutto dai giocatori. La comunità giapponese non ha tardato a far sentire la propria voce, chiedendo la rimozione del santuario dal titolo.
L’accusa principale: un tempio distruttibile in Assassin’s Creed Shadows
Il tempio Tate Yozu Ginja è un luogo di culto reale, e la sua presenza nel gioco – con la possibilità di devastarlo – ha scatenato indignazione. L’idea di poter demolire un sito sacro non è piaciuta, portando i rappresentanti del santuario a presentare una richiesta formale a Ubisoft per rimuoverlo dal gioco. La scena in questione mostra Yasuke, il protagonista, che entra nel tempio e rompe un tamburo, un tavolo e persino l’altare centrale.
Questa rappresentazione ha acceso un dibattito sulla sensibilità culturale nei videogiochi. Se da un lato alcuni sostengono che si tratti di un’esagerazione, altri ritengono che includere un luogo di culto attivo con la possibilità di distruggerlo sia una mancanza di rispetto per le tradizioni locali.
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Ubisoft e le accuse di scarsa sensibilità culturale
Non è la prima volta che Ubisoft viene criticata per la sua gestione di elementi storici e culturali nei videogiochi. L’azienda ha dichiarato di aver consultato esperti per garantire un’accurata rappresentazione del Giappone feudale, ma secondo molti utenti, i risultati non rispecchiano le promesse.
Uno degli episodi più discussi riguarda la statua promozionale dell’edizione speciale del gioco, che raffigurava un torii distrutto. Molti hanno notato la somiglianza con il famoso torii rimasto in piedi a Hiroshima dopo il bombardamento atomico del 1945. La polemica ha costretto Ubisoft a rimuovere la statua dai materiali promozionali.
Yasuke e il dibattito sulla rappresentazione storica
L’inclusione di Yasuke, un samurai di origine africana realmente esistito, ha suscitato reazioni contrastanti. Sebbene la sua figura sia storicamente documentata, il suo ruolo nella cultura giapponese rimane avvolto nel mistero. La scelta di renderlo protagonista di Assassin’s Creed Shadows è stata percepita da alcuni come un tentativo di adattare il gioco a tendenze moderne piuttosto che a un’accurata ricostruzione storica.
Molti fan della serie si chiedono se il focus sulla diversità non stia venendo anteposto alla fedeltà storica, trasformando un gioco basato su eventi reali in una narrazione costruita più su esigenze di mercato che su ricerche storiche approfondite.
Ubisoft risponderà alle richieste di rimozione?
Di fronte alla richiesta formale del santuario Tate Yozu Ginja, Ubisoft si trova a un bivio: accontentare la comunità giapponese e rimuovere il tempio dal gioco, o mantenere la sua visione artistica e affrontare ulteriori critiche?
Quel che è certo è che Assassin’s Creed Shadows continua a generare dibattiti accesi, sia tra gli appassionati del franchise che tra gli storici. Il gioco uscirà nel 2025 e la risposta di Ubisoft a queste controversie potrebbe influenzarne il successo e la percezione globale.
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