Obsidian Entertainment ha una lunga storia di RPG di qualità, da Fallout: New Vegas a The Outer Worlds, passando per la saga di Pillars of Eternity. Con Avowed, lo studio punta a creare un’esperienza simile a The Elder Scrolls V: Skyrim, ma con meccaniche più raffinate e una progressione basata sull’equipaggiamento.
![Avowed – recensione: tra ambizione e frustrazione (vale davvero la pena giocarlo? ) avowed – recensione: tra ambizione e frustrazione (vale davvero la pena giocarlo?)](https://www.gamecast.it/wp-content/uploads/2024/12/avowed-2-1024x576.jpg)
L’idea è allettante: un RPG in prima persona ambientato nel mondo di Pillars of Eternity, con combattimenti più dinamici e una forte enfasi sulla narrativa e sulle scelte. Tuttavia, non tutto funziona come dovrebbe, e Avowed si rivela un’esperienza a tratti esaltante, ma spesso frustrante.
Un mondo affascinante, ma non all’altezza di Skyrim
L’ambientazione di Avowed ci porta nelle Living Lands, un luogo misterioso e selvaggio, pieno di creature pericolose e di città in subbuglio a causa di una piaga che sta trasformando le persone in mostri assetati di sangue. Il nostro protagonista appartiene ai Godless, individui nati con un segno divino, ma senza sapere quale dio li abbia scelti.
L’ambientazione è ben costruita e presenta una discreta varietà di paesaggi, ma il mondo non è così vasto e interconnesso come ci si aspetterebbe da un titolo di questo tipo. Non siamo di fronte a un vero open world, ma piuttosto a una serie di hub collegati tra loro, un po’ come accadeva in The Outer Worlds.
![Avowed – recensione: tra ambizione e frustrazione (vale davvero la pena giocarlo? ) avowed – recensione: tra ambizione e frustrazione (vale davvero la pena giocarlo?)](https://www.gamecast.it/wp-content/uploads/2024/10/Avowed-1024x624.jpg)
L’esplorazione è resa più interessante da un level design verticale, che introduce piccoli enigmi platform e incentiva il giocatore a cercare percorsi alternativi. Tuttavia, il gioco non riesce mai a offrire un vero senso di immersione, e il confronto con Skyrim è inevitabile. Mentre nel titolo di Bethesda ci si perdeva in un mondo vivo e pulsante, Avowed appare più limitato e meno organico.
Un combat system che convince a metà
Uno degli aspetti migliori di Avowed è il suo sistema di combattimento, che migliora alcune delle meccaniche tipiche degli RPG in prima persona. Il gioco offre una grande varietà di armi e magie, permettendo di combinare spade, scudi, grimori magici e persino archibugi elementali.
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Il combattimento è più fluido rispetto ai classici RPG occidentali, e il feedback degli attacchi è soddisfacente:
• Le armi corpo a corpo danno un buon senso di impatto, con asce e spade che sembrano affondare nei nemici.
• Gli incantesimi sono visivamente spettacolari e ben animati, rendendo la magia un’opzione interessante.
• Si possono equipaggiare due loadout diversi e passare da uno all’altro con un solo pulsante, permettendo di alternare tra armi da mischia e attacchi a distanza.
Tuttavia, il sistema non è privo di problemi:
• Le parate e le schivate non sono sempre reattive, rendendo alcuni scontri più frustranti del necessario.
• L’animazione delle contromosse è lenta, il che rende difficile sfruttare il sistema di parry con precisione.
• L’intelligenza artificiale dei nemici è poco brillante, portando spesso a combattimenti ripetitivi.
Inoltre, nonostante la varietà di armi, il gioco non incentiva realmente a sperimentare, poiché il sistema di progressione premia solo chi si specializza in un singolo stile di combattimento.
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Un sistema di progressione frustrante
Avowed non utilizza un classico sistema di livelli, ma basa la crescita del personaggio sull’equipaggiamento. In teoria, questa scelta dovrebbe incentivare l’esplorazione e la ricerca di armi e armature migliori, ma in pratica crea più problemi che vantaggi.
• I materiali per migliorare l’equipaggiamento sono difficili da trovare, costringendo a un grinding eccessivo.
• I mercanti vendono equipaggiamenti a prezzi esorbitanti, limitando la possibilità di potenziarsi in modo organico.
• Le ricompense delle missioni sono spesso deludenti, con pochi soldi e oggetti di poco valore.
Questa struttura di progressione costringe il giocatore a restare bloccato con lo stesso equipaggiamento per troppo tempo, penalizzando la sperimentazione.
Difficoltà sbilanciata e mal calibrata
L’altro grande problema di Avowed è il bilanciamento della difficoltà. Il gioco offre cinque livelli di sfida, ma anche a difficoltà normale gli scontri diventano rapidamente troppo frustranti, soprattutto se non si è riusciti a potenziare adeguatamente il proprio equipaggiamento.
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• I nemici diventano incredibilmente resistenti, prolungando inutilmente i combattimenti.
• Le battaglie contro gruppi di avversari sono spesso frustranti, perché anche pochi livelli di differenza nell’equipaggiamento possono rendere uno scontro quasi impossibile.
• Abbassare la difficoltà non risolve il problema, perché il combat system rimane lento e macchinoso.
In molte occasioni, il gioco sembra presumere che il giocatore sia sempre perfettamente equipaggiato, ma il sistema di loot e crafting rende molto difficile mantenere un livello di equipaggiamento adeguato.
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Compagni dimenticabili e narrativa poco incisiva
Un altro punto debole di Avowed è la scarsa caratterizzazione dei compagni. Durante l’avventura, si possono reclutare quattro personaggi principali, ognuno con abilità uniche da usare in combattimento. Tuttavia, il loro sviluppo narrativo è superficiale e manca il carisma che ci si aspetterebbe da un titolo Obsidian.
Anche la storia principale, che inizia con un buon mistero sulla natura del protagonista e della piaga che affligge il mondo, si sviluppa in modo prevedibile e senza grandi sorprese.
Ci sono scelte morali, ma spesso si riducono a dilemmi in bianco e nero, senza le sfumature tipiche degli RPG migliori.
Conclusioni: Avowed è il nuovo Skyrim? No, ma ha del potenziale
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Avowed è un RPG con idee interessanti, ma che non riesce mai a esprimere appieno il suo potenziale. Il sistema di combattimento è migliorato rispetto ad altri titoli del genere, ma viene frenato da una progressione punitiva e un bilanciamento della difficoltà discutibile.
Se sei un fan degli RPG e hai pazienza, potresti comunque divertirti grazie alla buona costruzione del mondo e alla varietà di approcci nel combat system. Tuttavia, se cerchi un’esperienza fluida e ben bilanciata, potresti trovarti spesso frustrato.