Ti ricordi la Capcom Home Arcade, uscita a fine 2019? L’idea era quella di portare a casa l’esperienza dei giochi arcade Capcom, con 16 titoli preinstallati. Però, l’accoglienza non è stata delle migliori: alcuni apprezzavano il design nostalgico, ma altri non riuscivano a giustificare il prezzo alto e i pochi giochi disponibili.
Capcom ci riprova: arriva la RetroStation
Qualche anno dopo, nel 2021, Capcom ci ha riprovato con i mini-cabinati, questa volta collaborando con Tron per creare la Capcom Retro Station. La console ha un design vintage, con i colori ufficiali di Capcom e una combinazione di giochi iconici delle serie Mega Man e Street Fighter. Ma vale davvero il prezzo?
La Retro Station si presenta come un grosso cabinato in miniatura, con un design retrò: sul fronte ci sono i personaggi di Mega Man e Street Fighter in versione tascabile. Dentro la scatola troviamo la console, un alimentatore da 12V e 2 amp, un adattatore di presa e il manuale. I colori blu e giallo di Capcom sono ben visibili e catturano subito l’attenzione. La console è stata pensata per essere un vero e proprio oggetto da collezione, capace di attirare gli sguardi anche solo come pezzo d’arredamento per gli appassionati di giochi retrò.
Il design e l’esperienza di gioco
La console è piuttosto grande: è larga 22 cm, profonda 27 cm e alta 25 cm, con un peso di oltre 2 kg. Ha un schermo LCD reclinabile da 20 cm con risoluzione 1024×768, perfetto per rivivere i giochi degli anni ’90. Questo schermo è stato progettato per offrire un angolo di visualizzazione confortevole, consentendo di adattarlo a diverse posizioni per un’esperienza di gioco ottimale. Sotto lo schermo ci sono sei pulsanti, un joystick e i tasti Select e Start. I pulsanti e il joystick sono di buona qualità, con un tocco che richiama quello delle vecchie sale giochi. Sul fronte ci sono anche il tasto di accensione e spegnimento e un controllo del volume molto pratico, che permette di regolare il suono senza dover entrare nei menù.
Il sistema audio è uno stereo superbass da 10 W, che fa un ottimo lavoro per ricreare l’atmosfera arcade. Questo sistema audio permette di sentire chiaramente ogni dettaglio delle musiche e degli effetti sonori, il che è fondamentale per godere appieno di titoli classici come Street Fighter e Mega Man. Sui lati troviamo porte USB per collegare i controller e giocare in due, sia sullo schermo integrato che usando l’uscita HDMI a 720p, che si trova sul retro vicino alla presa per le cuffie. L’uscita HDMI offre la possibilità di collegare la console a uno schermo più grande, portando così l’esperienza arcade direttamente sul televisore di casa.
I giochi preinstallati: pro e contro
Quando accendiamo la console, possiamo personalizzare alcune opzioni come il filtro per ammorbidire i pixel e il contrasto dello schermo. Queste opzioni di personalizzazione sono utili per adattare l’esperienza visiva ai gusti di ciascun giocatore, e permettono di ottenere una grafica che può sembrare più fedele agli originali o più morbida e moderna. Inoltre, possiamo ascoltare le 40 tracce di Street Fighter 2 e le 28 di Mega Man direttamente dalla console, un’aggiunta interessante per chi vuole godere delle colonne sonore iconiche che hanno segnato l’epoca degli arcade.
Il problema principale è che ci sono solo 10 giochi preinstallati: cinque della serie Street Fighter 2 e cinque della serie Mega Man. Troviamo giochi come il primo Street Fighter 2 del 1991, Champion Edition del 1992, e Super Street Fighter 2 Turbo del 1994. Per Mega Man, ci sono titoli come Mega Man The Power Battle 1 e 2, Mega Man X, e anche il particolare Mega Man Soccer del 1995. La scelta di questi titoli, seppur iconica, lascia un po’ a desiderare in termini di varietà e di ampiezza della libreria, soprattutto se pensiamo alle possibilità di altri mini-cabinati che offrono una selezione di giochi più vasta.
La qualità dell’emulazione è buona e lo schermo in formato 4:3 aiuta a ricreare l’atmosfera dei giochi originali. Questo formato è particolarmente adatto per i giochi di quell’epoca, che sono stati progettati per girare su schermi con questa proporzione. La resa dei colori è vivida e accurata, e la risposta del joystick è precisa, contribuendo a un’esperienza di gioco fedele a quella che si avrebbe avuto nelle sale giochi. Però, viene da chiedersi: vale davvero la pena comprare la Capcom Retro Station oggi?
Perché abbiamo cambiato idea dopo tre anni
All’inizio, il prezzo di 240€ e il numero ridotto di giochi ci avevano fatto rinunciare all’acquisto, soprattutto se paragonato ad altre console come il Taito Egret II Mini, che offriva 40 giochi preinstallati. Confrontando i 10 titoli della Retro Station con i 40 del Taito Egret II Mini, era chiaro che l’offerta di Capcom fosse limitata. La concorrenza offriva di più, e per un appassionato di retrogaming, la scelta sembrava ovvia.
Ma allora, cosa ci ha fatto cambiare idea? La risposta sta nelle porte USB della console, che permettono una maggiore personalizzazione e rendono questa funzionalità davvero interessante per espandere la libreria di giochi. Oltre a collegare i controller, queste porte permettono di fare una semplice modifica (un hack tramite USB) che consente di aggiungere molti altri giochi. Grazie a questa modifica, la Retro Station diventa un dispositivo molto più divertente e versatile. Il fatto di poter espandere la libreria di giochi con un semplice hack apre davvero nuove possibilità, trasformando quella che inizialmente sembrava una console limitata in qualcosa di molto più potente e flessibile.
Installare la modifica è semplice: serve solo una pen drive con il programma e i giochi desiderati. Una volta inserita la chiavetta, la console chiede quale software caricare, permettendo così di accedere a una libreria molto più ampia di titoli. Questo processo è alla portata di tutti e non richiede particolari competenze tecniche, il che è un grande vantaggio per chi vuole godere di più giochi senza troppi problemi. Grazie a questa caratteristica, la Retro Station si trasforma in una console che non è più limitata dai pochi giochi preinstallati, ma può accedere a un mondo di possibilità quasi illimitate.
Capcom Retro Station: ne vale davvero la pena?
Alla fine, il vero potenziale della Capcom Retro Station viene fuori grazie alla possibilità di personalizzare e aggiungere giochi. Se la usiamo nella sua forma originale, resta un mini-cabinato costoso e limitato. Tuttavia, con la possibilità di espandere la libreria di giochi, questa console diventa un’opzione molto più interessante per chi ama il retrogaming. L’idea di poter giocare a molti altri titoli oltre a quelli preinstallati aggiunge un valore significativo a questo prodotto, facendolo diventare più di un semplice oggetto da collezione.
Il suo schermo di alta qualità, il buon impianto audio e il solido joystick la rendono affascinante per i nostalgici e per chi vuole rivivere i vecchi giochi arcade nel proprio salotto. Certo, il prezzo resta un problema, ma con qualche modifica, la Retro Station può diventare un piccolo gioiello del retrogaming. L’aspetto fisico della console, il design curato e la possibilità di espansione la rendono un pezzo unico che può aggiungere fascino a qualsiasi collezione di giochi vintage.
Fatemmi sapere cosa ne pensi! hai già provato la Capcom Retro Station? Ti piacerebbe espandere la tua esperienza di gioco con qualche hack? Lascia un commento qui sotto e seguici sui social per altre recensioni e consigli sul retrogaming! Condividi con noi le tue esperienze e magari raccontaci quali giochi avete aggiunto alla tua libreria grazie alla modifica: siamo curiosi di sapere come hai personalizzato la tua Capcom Retro Station!