La storia di Concord rappresenta uno dei disastri finanziari più grandi nella storia dei videogiochi. Se stai cercando di capire cosa è andato storto e perché un gioco è riuscito a bruciare così tanto denaro, sei nel posto giusto. È il caso emblematico di come un approccio noto come positività tossica possa portare al fallimento un progetto costato 400 milioni di dollari.
Un progetto già condannato?
Quando si sente parlare di un progetto fallimentare come questo, spesso ci si chiede: Com’era possibile non prevederlo?. La risposta potrebbe essere più semplice di quanto si pensi: la positività tossica. Il progetto Concord è stato pubblicizzato come il futuro di PlayStation da Herman Hulst, il capo di PlayStation Studios, tanto che Sony ha persino acquistato lo studio che lo stava sviluppando. Ma qualcosa non ha funzionato.
La base del gioco era poco interessante: personaggi privi di personalità e una trama piatta, immersi in un mondo che non catturava l’attenzione del pubblico. Insomma, l’entusiasmo che inizialmente circondava il progetto si è presto trasformato in una debacle colossale, spingendo molti a chiedersi come mai nessuno si fosse reso conto di questo disastro in arrivo.
Cos’è la positività tossica?
Ma come si lega la positività tossica a tutto ciò? Quando si parla di positività tossica, ci si riferisce a quella tendenza a mantenere un atteggiamento positivo a tutti i costi, ignorando problemi evidenti e impedendo una critica costruttiva. Questo atteggiamento era evidente all’interno del team di sviluppo di Concord, dove nessuno voleva mettere in discussione il progetto o proporre soluzioni diverse. Come riportato da un ex dipendente anonimo, molti credevano che, essendo un team di talenti, il progetto si sarebbe risolto da solo, senza richiedere grandi cambiamenti. Questo ottimismo non solo ha oscurato i difetti evidenti del gioco, ma ha anche ostacolato la possibilità di migliorarlo.
La realtà nascosta dietro i grandi budget
Se ci pensi, 400 milioni di dollari sono una somma astronomica per lo sviluppo di un videogioco. Per fare un confronto, molti titoli tripla A di successo costano meno della metà. Allora come ha fatto Concord a bruciare così tanto denaro? Una delle ipotesi più accreditate è che lo sviluppo si sia protratto troppo a lungo, con continui ritardi e modifiche che hanno fatto lievitare i costi. Inoltre, sembra che all’interno del team ci fosse la convinzione che il gioco avrebbe avuto successo semplicemente per il nome che portava, senza preoccuparsi di affrontare i problemi strutturali che si stavano accumulando.
Il risultato è stato un gioco che, nonostante il grande investimento, è stato accolto con indifferenza e critiche. Non solo non ha attirato il pubblico, ma ha anche sollevato dubbi sulla direzione che PlayStation sta prendendo sotto la guida di Hulst.
Un mercato in crisi
Questa situazione non riguarda solo Concord. Negli ultimi anni, il mercato videoludico ha visto un aumento delle grandi produzioni che non riescono a soddisfare le aspettative. Molti giochi tripla A non riescono a coprire i costi di sviluppo, portando a licenziamenti di massa e crisi economiche all’interno delle aziende. Più di 12.000 persone sono state licenziate solo nell’ultimo anno a causa del fallimento di giochi costosi che non hanno raggiunto i risultati sperati.
E sebbene alcune aziende siano riuscite a recuperare parte dei soldi persi attraverso altri mezzi, come il rilascio di versioni fisiche o pacchetti aggiuntivi, il caso di Concord è stato un vero e proprio fallimento. Il gioco è stato ritirato dagli store dopo poche settimane, senza nessuna possibilità di recuperare almeno parte dell’investimento.
Cosa possiamo imparare da questo?
La lezione qui è chiara: non si può ignorare la critica costruttiva. Il successo di un videogioco non dipende solo dal nome del marchio o dalla quantità di denaro investito, ma anche dalla capacità di accettare le critiche e apportare i cambiamenti necessari. Il fallimento di Concord è un chiaro esempio di come l’ottimismo esagerato e l’incapacità di ascoltare le voci critiche possano portare a risultati disastrosi.
Se Sony e altri studi non impareranno da questa lezione, possiamo aspettarci di vedere altri progetti fallire nello stesso modo. La speranza è che, invece di ignorare i segnali d’allarme, i futuri progetti vengano sviluppati con un occhio critico e una maggiore attenzione ai feedback reali.
E tu cosa ne pensi?
Alla fine, la domanda che ci si pone è: Sony e gli altri studi impareranno da questa esperienza? Saranno in grado di bilanciare l’entusiasmo con una sana dose di realismo? O vedremo altri giochi bruciare budget stratosferici senza mai raggiungere il successo sperato? Facci sapere cosa ne pensi nei commenti!
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