Dragon Ball Sparking Zero è nato con grandi ambizioni e un hype travolgente, ma oggi il panorama è completamente diverso. Il gioco, che avrebbe dovuto rivoluzionare il genere dei picchiaduro ispirati al celebre anime, si trova ora in un limbo tra il competitivo e il casual. Vediamo insieme quali sono stati gli errori che hanno portato a questo drastico declino.
Problemi di netcode: la condanna di Sparking Zero
Uno dei principali fattori che ha segnato il fallimento di Sparking Zero è stato senza dubbio il netcode delay. In un titolo dove il tempismo è fondamentale, l’assenza di un rollback netcode ha compromesso l’esperienza online. Super counter, schivate millimetriche e combo perfette sono resi praticamente impossibili da lag e ritardi variabili.
Molti giocatori si aspettavano una stabilità simile a quella dei migliori titoli di combattimento del momento, ma Sparking Zero è rimasto ancorato a una tecnologia obsoleta, inadatta alle dinamiche frenetiche del gameplay. La scelta di non implementare un rollback netcode nel 2025 appare ormai ingiustificabile, soprattutto considerando che tecnologie simili sono open source e largamente utilizzate anche da altri giochi del genere.

Una direzione incerta: casual o competitivo?
Altro elemento critico è l’incapacità degli sviluppatori di definire con chiarezza l’identità del gioco. Vuole essere un titolo casual o competitivo? La presenza di patch di bilanciamento sembrerebbe suggerire un approccio competitivo, ma l’assenza di una struttura solida per il gioco online e la mancanza di contenuti dedicati ai giocatori meno esperti contraddicono questa visione.
Il risultato è un titolo che non soddisfa nessuno dei due target: troppo complesso per i casual e non abbastanza bilanciato per il competitivo. Questa mancanza di una chiara direzione ha lasciato i giocatori disorientati e frustrati.
Il problema della comunità: gatekeeping e Try Hard
Un altro elemento che ha affossato Sparking Zero è il comportamento della stessa comunità. I giocatori più esperti, ormai consolidati nelle classifiche più alte, tendono a gatekeepare i nuovi arrivati, usando solo personaggi meta e configurazioni ultra performanti. Questo rende l’accesso al gioco estremamente difficile per i nuovi giocatori, che si trovano costantemente sconfitti da avversari imbattibili.
Invece di favorire la crescita e la sopravvivenza della comunità, questo atteggiamento ha contribuito a svuotare i server e a scoraggiare i pochi rimasti dal continuare a giocare. Gli streamer stessi potrebbero fare di più per promuovere l’uso di personaggi non meta e rendere l’esperienza più accessibile.

Futuro incerto: cosa può salvare Sparking Zero?
Al momento, l’unica speranza sembra risiedere nell’uscita di nuovi DLC o aggiornamenti significativi che possano migliorare l’esperienza online e bilanciare i personaggi. In caso contrario, il gioco rischia di morire definitivamente, abbandonato anche dagli appassionati più fedeli.
Dragon Ball Sparking Zero aveva il potenziale per diventare un titolo di riferimento nel mondo dei picchiaduro ispirati agli anime, ma problemi tecnici e scelte sbagliate lo hanno portato verso il declino. La speranza risiede in un cambio di rotta da parte degli sviluppatori e in un atteggiamento più collaborativo da parte della community.
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