A volte un gioco ti incuriosisce senza nemmeno sapere bene perché. Non ha bisogno di trailer esagerati o nomi altisonanti, ti basta provarlo per capire che c’è qualcosa. Questo è successo con Expedition 33, e se sei in cerca di qualcosa di nuovo, questa anteprima di Expedition 33 potrebbe davvero parlarti.
Certo, non è tutto oro quello che luccica. Il gioco ha parecchio potenziale, ma anche diversi difetti che ci auguriamo vengano risolti prima del lancio ufficiale. Ecco com’è andata la nostra prova.
Uno stile che si fa notare, ma a volte esagera
Parliamoci chiaro: visivamente Expedition 33 colpisce duro. L’impronta stilistica è forte, riconoscibile, e ti lascia addosso quella sensazione da “ok, questo non l’ho già visto cento volte”. Gli ambienti cambiano tono e atmosfera con efficacia, e ogni area sembra raccontare qualcosa a modo suo.
Il problema? Troppi effetti visivi “spinti”. Nebbie, bloom, luci volumetriche… a tratti sembra tutto un po’ eccessivo, quasi come se il gioco volesse continuamente ricordarti che “è artistico”. In alcune zone, tutta questa densità visiva rende difficile leggere bene lo spazio, e può diventare stancante per l’occhio, soprattutto se giochi a lungo.
Inoltre, alcune animazioni risultano ancora grezze: la corsa, i salti, certi movimenti del personaggio non sono fluidi come dovrebbero. Roba sistemabile, certo, ma che oggi si nota.
Un combat system intelligente e dinamico
La cosa che ci ha convinti davvero è il sistema di combattimento, ed è anche il motivo per cui continueremo a tenere d’occhio il gioco.
È a turni, ma con un bel twist: puoi schivare, parare, concatenare abilità, e ogni personaggio ha un proprio set di meccaniche uniche. Ad esempio Gustav può caricare un attacco devastante accumulando cariche tramite parate o schivate perfette. Lune, invece, lavora con “macchie” elementali che si generano con certe abilità e potenziano le successive. Roba che ti obbliga a pensare, ma senza rallentare troppo il ritmo.

C’è pure una barra di sovraccarico da gestire, turni visibili in stile Final Fantasy X e abilità che migliorano con il giusto tempismo. Il risultato è un combat che coinvolge, ma anche qui non mancano le sbavature.
In alcune fasi, ad esempio, i nemici non reagiscono in modo intelligente, e ci siamo trovati in situazioni dove il livello di sfida sembrava improvvisamente azzerato. E poi c’è da dire che l’interfaccia durante i combattimenti può diventare un po’ caotica, soprattutto quando iniziano a sommarsi buff, debuff, icone di macchie e indicatori vari.
Tanta personalizzazione, ma serve chiarezza
Uno degli aspetti più ambiziosi è sicuramente la gestione dei personaggi: hai alberi delle abilità, perk chiamati Lumina, oggetti chiamati Picto, armi potenziabili, punti statistica da distribuire. Sembra quasi un mix tra JRPG classico e Souls-like nella progressione.
Solo che, almeno per ora, il sistema è un po’ troppo confuso. Capire quando e come si sbloccano i Lumina non è immediato, e anche il funzionamento dei Picto richiede qualche tentativo prima di essere compreso. Manca quel livello di pulizia nell’interfaccia e nelle spiegazioni che rende tutto più naturale da usare.
Il rischio, soprattutto per chi è meno abituato ai giochi con build complesse, è di sentirsi sopraffatto. Nulla che non si possa sistemare con un po’ di lavoro sui menù e sulle descrizioni.
Narrativa interessante ma ancora troppo frammentata
L’universo di gioco è affascinante, su questo c’è poco da discutere. Ti trovi in un mondo decadente, segnato da misteri, guerre passate e creature minacciose. Il tono è serio, riflessivo, e ogni personaggio sembra portarsi dietro una storia più grande di sé.

Tuttavia, nella demo abbiamo avuto la sensazione che tutto fosse ancora troppo frammentato. Non è chiaro il contesto generale, i dialoghi a volte sono criptici, e alcuni eventi sembrano accadere “perché sì”, senza una spiegazione convincente. Magari è una scelta voluta per mantenere il mistero, ma nel breve periodo può lasciare disorientati.
Prezzo, uscita e aspettative
Expedition 33 uscirà il 24 aprile, e sarà disponibile anche su Game Pass al day one. Il prezzo per chi lo acquisterà si aggirerà intorno ai 40-45 euro, un buon compromesso considerando la profondità del titolo.
Ma il punto è un altro: ha davvero tutto per diventare una piccola perla, ma dipenderà da quanto saprà migliorarsi nei prossimi mesi. Serve ottimizzazione, serve pulizia nei menù, serve una narrazione più strutturata. Ma la base c’è. Eccome se c’è.
Meta description: Nell’anteprima di Expedition 33 abbiamo provato un RPG originale e ambizioso, con combattimenti brillanti ma anche diverse criticità tecniche da sistemare. Uscita prevista per il 24 aprile.
E tu, cosa ne pensi? Questo gioco finirà nella tua lista dei titoli da non perdere o aspetterai di vedere come si evolverà? Lascia un commento, seguici su Instagram per non perdere le prossime anteprime e condividi l’articolo con chi ama gli RPG con personalità.
Expedition 33 stupisce ma non è perfetto: tutto quello che abbiamo scoperto nell’anteprima
A volte un gioco ti incuriosisce senza nemmeno sapere bene perché. Non ha bisogno di trailer esagerati o nomi altisonanti, ti basta provarlo per capire che c’è qualcosa. Questo è successo con Expedition 33, e se sei in cerca di qualcosa di nuovo, questa anteprima di Expedition 33 potrebbe davvero parlarti.

Certo, non è tutto oro quello che luccica. Il gioco ha parecchio potenziale, ma anche diversi difetti che ci auguriamo vengano risolti prima del lancio ufficiale. Ecco com’è andata la nostra prova.
Uno stile che si fa notare, ma a volte esagera
Parliamoci chiaro: visivamente Expedition 33 colpisce duro. L’impronta stilistica è forte, riconoscibile, e ti lascia addosso quella sensazione da “ok, questo non l’ho già visto cento volte”. Gli ambienti cambiano tono e atmosfera con efficacia, e ogni area sembra raccontare qualcosa a modo suo.
Il problema? Troppi effetti visivi “spinti”. Nebbie, bloom, luci volumetriche… a tratti sembra tutto un po’ eccessivo, quasi come se il gioco volesse continuamente ricordarti che “è artistico”. In alcune zone, tutta questa densità visiva rende difficile leggere bene lo spazio, e può diventare stancante per l’occhio, soprattutto se giochi a lungo.
Inoltre, alcune animazioni risultano ancora grezze: la corsa, i salti, certi movimenti del personaggio non sono fluidi come dovrebbero. Roba sistemabile, certo, ma che oggi si nota.
Un combat system intelligente e dinamico
La cosa che ci ha convinti davvero è il sistema di combattimento, ed è anche il motivo per cui continueremo a tenere d’occhio il gioco.
È a turni, ma con un bel twist: puoi schivare, parare, concatenare abilità, e ogni personaggio ha un proprio set di meccaniche uniche. Ad esempio Gustav può caricare un attacco devastante accumulando cariche tramite parate o schivate perfette. Lune, invece, lavora con “macchie” elementali che si generano con certe abilità e potenziano le successive. Roba che ti obbliga a pensare, ma senza rallentare troppo il ritmo.
C’è pure una barra di sovraccarico da gestire, turni visibili in stile Final Fantasy X e abilità che migliorano con il giusto tempismo. Il risultato è un combat che coinvolge, ma anche qui non mancano le sbavature.
In alcune fasi, ad esempio, i nemici non reagiscono in modo intelligente, e ci siamo trovati in situazioni dove il livello di sfida sembrava improvvisamente azzerato. E poi c’è da dire che l’interfaccia durante i combattimenti può diventare un po’ caotica, soprattutto quando iniziano a sommarsi buff, debuff, icone di macchie e indicatori vari.
Tanta personalizzazione, ma serve chiarezza
Uno degli aspetti più ambiziosi è sicuramente la gestione dei personaggi: hai alberi delle abilità, perk chiamati Lumina, oggetti chiamati Picto, armi potenziabili, punti statistica da distribuire. Sembra quasi un mix tra JRPG classico e Souls-like nella progressione.
Solo che, almeno per ora, il sistema è un po’ troppo confuso. Capire quando e come si sbloccano i Lumina non è immediato, e anche il funzionamento dei Picto richiede qualche tentativo prima di essere compreso. Manca quel livello di pulizia nell’interfaccia e nelle spiegazioni che rende tutto più naturale da usare.
Il rischio, soprattutto per chi è meno abituato ai giochi con build complesse, è di sentirsi sopraffatto. Nulla che non si possa sistemare con un po’ di lavoro sui menù e sulle descrizioni.
Narrativa interessante ma ancora troppo frammentata
L’universo di gioco è affascinante, su questo c’è poco da discutere. Ti trovi in un mondo decadente, segnato da misteri, guerre passate e creature minacciose. Il tono è serio, riflessivo, e ogni personaggio sembra portarsi dietro una storia più grande di sé.

Tuttavia, nella demo abbiamo avuto la sensazione che tutto fosse ancora troppo frammentato. Non è chiaro il contesto generale, i dialoghi a volte sono criptici, e alcuni eventi sembrano accadere “perché sì”, senza una spiegazione convincente. Magari è una scelta voluta per mantenere il mistero, ma nel breve periodo può lasciare disorientati.
Prezzo, uscita e aspettative
Expedition 33 uscirà il 24 aprile, e sarà disponibile anche su Game Pass al day one. Il prezzo per chi lo acquisterà si aggirerà intorno ai 40-45 euro, un buon compromesso considerando la profondità del titolo.
Ma il punto è un altro: ha davvero tutto per diventare una piccola perla, ma dipenderà da quanto saprà migliorarsi nei prossimi mesi. Serve ottimizzazione, serve pulizia nei menù, serve una narrazione più strutturata. Ma la base c’è. Eccome se c’è.
E tu, cosa ne pensi? Questo gioco finirà nella tua lista dei titoli da non perdere o aspetterai di vedere come si evolverà? Lascia un commento, seguici su Instagram per non perdere le prossime anteprime e condividi l’articolo con chi ama gli RPG con personalità.