Negli ultimi anni, con l’esplosione di trailer, showcase e diari degli sviluppatori, è sempre più raro trovare un titolo che riesca a sorprendere davvero. Questo è particolarmente vero per gli FPS multiplayer, un genere che ha visto centinaia di cloni e reinterpretazioni. Eppure, FragPunk è riuscito a distinguersi, grazie a un mix di gameplay dinamico e un intrigante sistema di carte che rende ogni partita unica e imprevedibile.
Un FPS che osa innovare
Frag Punk si inserisce nel panorama degli sparatutto multiplayer cercando di offrire qualcosa di diverso rispetto ai grandi nomi del settore. Titoli come Overwatch, Valorant e Fortnite hanno già fissato uno standard elevato, ma FragPunk tenta di rompere gli schemi con un approccio originale che fonde combattimenti frenetici e meccaniche tattiche, il tutto condito da un sistema di carte che non passa inosservato.

La premessa è semplice: due squadre di cinque giocatori si affrontano per piazzare o disinnescare un convertitore – una sorta di bomba futuristica – o eliminare completamente il team avversario. La modalità principale, chiamata Shard Clash, mescola elementi di gameplay noti con innovazioni inaspettate, creando un’esperienza caotica e appagante.
Personaggi unici e bilanciamento delle abilità
Uno degli aspetti più accattivanti di FragPunk è la varietà di Lancers, i personaggi giocabili. Ogni Lancer ha un proprio set di abilità e uno stile unico che contribuisce a creare un’identità ben definita. Si va da archetipi più classici come Hollow Point, un cecchino in grado di rivelare i nemici, a personaggi completamente fuori dagli schemi come Axon, un punk rocker che scaglia fulmini con la sua chitarra elettrica.
Questa varietà di approcci rende le partite sempre diverse e stimolanti, soprattutto perché le abilità non sono semplici orpelli, ma strumenti decisivi per prendere il controllo della mappa. A differenza di Valorant, dove le abilità sono spesso complementari al combattimento puro, in FragPunk diventano parte integrante della strategia, creando situazioni imprevedibili e spettacolari.
Sistema di carte Shard: caos controllato
Il vero punto di forza di FragPunk è il sistema di carte Shard. Prima di ogni round, i giocatori hanno a disposizione tre carte casuali da votare, utilizzando punti Shard accumulati durante il gioco. Le carte possono potenziare il movimento, modificare il tipo di armi disponibili o introdurre regole assurde, come il famoso Egg King, che permette ai giocatori di deporre un uovo per rigenerarsi durante il combattimento.

Questo sistema aggiunge un elemento di imprevedibilità che distingue FragPunk da altri titoli del genere. Tuttavia, proprio questa casualità rischia di essere un’arma a doppio taglio. Se da un lato garantisce partite uniche e divertenti, dall’altro può risultare frustrante quando una carta particolarmente penalizzante viene attivata senza possibilità di contromossa.
Gunplay fluido ma limitato
Nonostante l’ampio uso delle abilità, il gunplay rimane uno degli elementi fondamentali del gioco. FragPunk offre un’azione fluida e reattiva, con armi che rispondono bene e un time to kill rapido che premia il posizionamento piuttosto che la pura abilità di mira.
Tuttavia, il numero limitato di armi disponibili in ogni categoria potrebbe risultare deludente per chi ama variare il proprio stile di gioco. Se da un lato la sensazione di sparo è soddisfacente, dall’altro la poca varietà rischia di rendere l’esperienza ripetitiva nel lungo periodo. Inoltre, la rapidità con cui i round si concludono spesso con un team wipe toglie spazio alla pianificazione tattica, caratteristica invece fondamentale in giochi come Valorant.
Un sistema economico confusionario
Uno dei difetti più evidenti di Frag Punk è senza dubbio l’economia interna. La struttura delle valute è complessa e mal gestita, con un numero spropositato di monete differenti: Gold, Glue Knight, FragPunk Coins, Battle Pass Tokens, Ranking Coins, e altre ancora. Questa frammentazione non fa altro che confondere il giocatore, creando un sistema che spinge inevitabilmente verso gli acquisti in-app.

Il Battle Pass, immancabile nei titoli free-to-play, offre pochissime ricompense interessanti nella versione gratuita, e la versione premium non giustifica il costo, soprattutto considerando l’esistenza di un Ultimate Pass che aggiunge solo qualche skin extra. Anche le skin stesse mancano di carattere e originalità, non raggiungendo la qualità di titoli concorrenti come Apex Legends o Call of Duty: Warzone.
Progressione lenta e frustrante
Il sistema di progressione è un altro tallone d’Achille. Sbloccare nuovi Lancers richiede un impegno sproporzionato rispetto alla qualità delle ricompense ottenute. Durante le nostre prove, abbiamo impiegato oltre 10 ore di gioco per sbloccare un singolo personaggio, e ciò rende l’acquisto diretto per circa 10 euro quasi obbligato.
La modalità classificata è accessibile solo dal livello 30, un traguardo che richiede parecchio tempo e impegno. Anche una volta raggiunto, il fattore casualità delle carte Shard incide negativamente sull’equilibrio competitivo, rendendo ogni partita un azzardo piuttosto che una sfida tattica basata sull’abilità dei giocatori.
Modalità alternative: tra originalità e monotonia

FragPunk cerca di variare l’offerta ludica con modalità aggiuntive come Death Match, ideale per migliorare le abilità di mira, e Duel Master, perfetta per allenarsi negli scontri uno contro uno. La modalità Outbreak, invece, propone un’idea intrigante: i giocatori trasformati in zombie cercano di infettare i sopravvissuti. Tuttavia, la durata eccessiva dei match e il bilanciamento incerto rendono questa modalità meno coinvolgente del previsto.
Luci e ombre della competitività
Anche nelle modalità classificate, il bilanciamento lascia a desiderare. La casualità delle carte può compromettere la competizione, soprattutto nelle fasi avanzate del gioco, dove una carta sfavorevole può ribaltare l’esito di un match apparentemente vinto. Per un titolo che aspira a essere un competitivo, questo rappresenta un problema non trascurabile.
In definitiva, FragPunk è un titolo che merita di essere provato, soprattutto se ami gli FPS frenetici e il caos controllato delle carte Shard. Tuttavia, se cerchi un’esperienza più tattica e bilanciata, potresti rimanere deluso.
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