GameStop è uno dei negozi più conosciuti per comprare e vendere videogiochi. Ma il modo in cui gestisce i giochi usati fa spesso discutere. Ti è mai capitato di portare un gioco usato, ricevere pochissimi soldi in cambio, e poi vederlo sugli scaffali a un prezzo molto più alto? Non sei l’unico.
Oggi vogliamo spiegarti come funziona davvero questo sistema, svelando alcuni segreti e pratiche di GameStop che magari non conosci. Dietro le quinte c’è molto di più di quello che sembra, e questo articolo ti aiuterà a capire meglio cosa succede quando vendi un gioco a GameStop.
Come funziona il commercio dei giochi usati di GameStop?
Se porti un gioco usato, GameStop ti offre tra i 3 e i 5 euro. Poi, due giorni dopo, trovi lo stesso gioco sugli scaffali a 25 o addirittura 30 euro. Questo è il loro modello di business: comprare a poco e vendere a molto di più per fare un grande guadagno.
Il problema è che molti clienti si sentono ingannati. Si aspettano di ricevere più valore per il gioco che hanno dato. Questa pratica è legale, ma non sempre è vista come giusta. Molte persone pensano che GameStop stia approfittando di loro, soprattutto perché offrono poco per giochi che sono ancora molto richiesti. Alla fine, molti preferiscono vendere subito il gioco invece di cercare qualcuno online che lo compri, e questo è esattamente ciò su cui GameStop conta.
GameStop usa anche promozioni che sembrano buone, come sconti su alcuni giochi se ne vendi altri. Ma spesso queste promozioni non danno davvero un grande vantaggio ai clienti, perché i giochi vengono comunque rivenduti a prezzi molto più alti.
Il problema dei due centesimi mancanti
Ti è mai capitato di non ricevere i due centesimi di resto? A molti è successo da GameStop. In passato, GameStop aveva una regola interna per arrotondare il totale. Se non c’erano i due centesimi, il prezzo veniva arrotondato per eccesso. Questo significava che se il tuo totale era 19,98 euro, il negozio arrotondava a 20 euro. Molti clienti non sapevano di questa pratica.
GameStop avrebbe potuto evitare il problema semplicemente fornendo i due centesimi di resto, ma questo richiedeva organizzazione. Anche se si tratta di piccole somme, se consideri quanti clienti fanno acquisti ogni giorno, questo arrotondamento può portare a guadagni extra per il negozio.
Le tecniche di vendita nascoste
Alcuni ex dipendenti hanno raccontato su forum e in interviste alcune pratiche che GameStop utilizza per aumentare le vendite. Ad esempio, se un cliente trovava un prezzo più basso in un altro negozio come MediaWorld, il commesso poteva abbassare il prezzo solo se aggiungeva anche un preordine di un altro gioco. Così:
- Il cliente pensava di avere uno sconto.
- Il negozio migliorava le sue statistiche di vendita.
Spesso i preordini venivano aggiunti senza spiegare chiaramente cosa fossero, e il cliente non controllava lo scontrino con attenzione. I commessi a volte dicevano che i preordini erano come un bonus gratuito, quando in realtà era solo un modo per aumentare i numeri di vendita del negozio.
Un’altra cosa che veniva spesso venduta è la Game Protection, una sorta di assicurazione per i giochi. I dipendenti ricevevano un bonus per ogni vendita di questo servizio, che in realtà non era così utile come sembrava. Molti clienti si trovavano a pagare per qualcosa che non sapevano nemmeno di aver acquistato.
Pressioni sui dipendenti per raggiungere gli obiettivi
GameStop, come molte aziende americane, ha obiettivi di vendita molto severi. Questi obiettivi spingono i dipendenti a trovare modi creativi (e spesso poco corretti) per aumentare le vendite, come:
- Forzare i clienti a fare preordini o acquistare garanzie aggiuntive.
- Far sembrare gli sconti più vantaggiosi di quello che realmente erano.
Non si trattava solo di vendere di più, ma di diventare il negozio con i risultati migliori agli occhi dei fornitori, così da ottenere gadget o promozioni speciali. I dipendenti venivano anche premiati se vendevano di più, con buoni regalo o premi. Ma questa pressione poteva portare i lavoratori a usare metodi poco etici. Alcuni dipendenti hanno persino lasciato il lavoro o denunciato queste pratiche.
Le pressioni non riguardavano solo i giochi, ma anche altri prodotti come action figures, accessori e carte regalo. Ogni articolo venduto migliorava le statistiche del dipendente, e chi non raggiungeva gli obiettivi poteva essere penalizzato.
Cambierà qualcosa in futuro?
Di recente, GameStop è stata acquistata da nuovi investitori, quindi potrebbero esserci dei cambiamenti. Ma il modello di business di GameStop, con grandi margini di profitto e obiettivi severi per i dipendenti, è difficile da cambiare. I nuovi investitori potrebbero cercare di migliorare l’immagine del brand, magari rendendo più equo il processo di valutazione dei giochi usati.
Potrebbero anche introdurre nuovi programmi fedeltà per premiare i clienti con sconti veri, o migliorare la valutazione dei giochi usati per competere meglio con le piattaforme online. Ma per ora, queste sono solo idee, e la strada per cambiare davvero il sistema è ancora lunga.
Conclusione
Il sistema di GameStop ha aspetti positivi e negativi, ma è chiaro che ha cambiato il modo in cui compriamo e vendiamo videogiochi. È diventato un punto di riferimento per chi vuole acquistare, vendere o scambiare titoli usati, e ha organizzato eventi che hanno creato una comunità di appassionati. Però la mancanza di trasparenza è un problema. Il nostro consiglio è sempre quello di controllare con attenzione scontrini e offerte per evitare brutte sorprese.
Ricorda che molte delle pratiche descritte non sono solo di GameStop, ma di molte altre catene di negozi. Quindi, è importante essere sempre vigili e ben informati.
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