I giochi di oggi, con salvataggi automatici, checkpoint infiniti e modalità assistite, sono un paradiso rispetto alle sfide impossibili del passato. Negli anni ’80 e ’90, molti titoli erano progettati per essere brutalmente difficili, sia per allungare la loro longevità che per farti spendere più soldi nei cabinati.
Se ti senti un vero hardcore gamer, ecco 10 giochi retro che hanno distrutto controller e alimentato frustrazione, ma che regalano anche una soddisfazione unica a chi riesce a completarli. Quanti ne hai finiti?
10. Ghosts ’n Goblins (1985, Arcade/NES)
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Un classico Capcom che ancora oggi è sinonimo di frustrazione estrema. Controlli Sir Arthur, un cavaliere che muore dopo due colpi (e il primo lo lascia in mutande). I nemici compaiono da ogni angolo, i salti sono rigidissimi e alla fine del gioco scopri che devi rifarlo tutto da capo per vedere il vero finale.
Difficoltà: 8.5/10 – Se arrivi alla fine, meriti un premio.
9. Ninja Gaiden (1988, NES)
Uno degli action-platform più difficili della storia. Nemici velocissimi, respawn istantaneo e quei dannati falchi che ti spingono giù dalle piattaforme. L’ultimo livello è un incubo e se perdi contro il boss finale, ti rimandano indietro di tre livelli!
Difficoltà: 9/10 – Solo per ninja veri.
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8. Contra (1987, Arcade/NES)
La modalità a due giocatori è leggendaria, ma senza il Konami Code (il famoso “↑ ↑ ↓ ↓ ← → ← → B A Start”) è un inferno. Hai solo tre vite e devi affrontare un esercito infinito di nemici e proiettili. Un solo errore e sei fuori.
Difficoltà: 9/10 – Senza il codice, è pura sofferenza.
7. Battletoads (1991, NES)
Famoso per il livello delle moto volanti, che ha traumatizzato intere generazioni di gamer. Ma il gioco è pieno di sezioni micidiali: colpi letali, nemici brutali e pochissimi continue. In due giocatori diventa ancora più difficile, perché puoi colpire accidentalmente il tuo compagno.
Difficoltà: 9.5/10 – Un inferno su due ruote.
6. Silver Surfer (1990, NES)
Uno shoot ‘em up impossibile, in cui il minimo contatto con un ostacolo o un nemico significa morte immediata. Il problema? Il gioco è pieno di cose che ti uccidono. Se aggiungiamo controlli scivolosi e livelli pieni di proiettili, è chiaro perché quasi nessuno lo ha finito senza cheat.
Difficoltà: 9.5/10 – Silver Surfer? Meglio dargli il Game Over subito.
5. Castlevania (1986, NES)
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Un grande classico, ma anche un incubo per chi non ha pazienza. Simon Belmont salta come se avesse i piedi di cemento, ogni colpo lo fa rimbalzare indietro (spesso nei burroni) e i boss sono spietati. Ma il vero problema? Le scale. Muori più per le scale che per i nemici.
Difficoltà: 9.5/10 – Dracula ride mentre lanci il controller.
4. Super Ghouls ’n Ghosts (1991, SNES)
Se Ghosts ’n Goblins era difficile, questo è ancora peggio. I salti sono ancora più rigidi, il doppio salto è quasi una condanna a morte e il gioco richiede di essere completato due volte per il vero finale. Solo i masochisti lo hanno finito senza trucchi.
Difficoltà: 9.8/10 – Il sequel che nessuno voleva… per il dolore.
3. Mega Man (1987, NES)
Il primo Mega Man è spietato. Nemici ovunque, sezioni platform infami e boss che sembrano imbattibili se non sai esattamente cosa fare. Le fasi finali nel castello di Dr. Wily sono un’agonia di trappole e boss consecutivi.
Difficoltà: 9.8/10 – Capcom non aveva pietà.
2. The Lion King (1994, SNES/Genesis)
Sì, il gioco basato sul film Disney. Ma se pensavi fosse per bambini, ti sbagliavi di grosso. I programmatori lo hanno reso incredibilmente difficile di proposito, per impedire ai giocatori di finirlo con il noleggio di un weekend. Il livello “Can’t Wait to Be King” è ancora oggi un incubo.
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Difficoltà: 10/10 – “Tutto ciò che vedi alla luce del sole è impossibile da superare.”
1. Dark Souls? No, è Takeshi’s Challenge (1986, Famicom)
Non è solo difficile, è il gioco più assurdo mai creato. Takeshi’s Challenge è un troll della peggior specie: non spiega nulla, ti punisce per ogni azione sbagliata e ti costringe a fare cose ridicole (tipo cantare per un’ora con il microfono del controller Famicom). Se lo finisci senza guida, sei un eroe.
Difficoltà: ???/10 – Questo non è un gioco. È un test di sopravvivenza mentale.
Conclusione: Hai mai finito uno di questi titoli?
Se pensi che i giochi di oggi siano troppo facili, prova a completare anche solo uno di questi titoli senza aiuti. Quanti di questi giochi ti hanno fatto urlare dalla frustrazione? Raccontacelo nei commenti!