Hai mai sentito parlare di giochi AAA? Si tratta di quei giochi enormi, super pubblicizzati e sviluppati con budget altissimi. Sono spesso considerati i migliori dell’industria, ma siamo sicuri che siano davvero perfetti? In questo articolo, vedremo perché questa ossessione per i giochi AAA potrebbe non essere così positiva.
Cosa c’è di sbagliato nei giochi AAA?
I giochi AAA costano moltissimo da produrre e richiedono anni di lavoro. Un esempio è Cyberpunk 2077, che ha impiegato quasi un decennio per essere completato e, nonostante ciò, è stato lanciato con numerosi problemi tecnici. Per recuperare i soldi spesi, le aziende preferiscono non rischiare. Questo significa che puntano su idee già viste e su schemi di gioco ripetitivi, come mondi aperti o sparatutto. Il risultato? Giochi ben fatti tecnicamente, ma spesso senza originalità.

Quante volte hai sentito parlare di giochi AAA che escono pieni di errori o che non funzionano bene? Pensiamo a Battlefield 2042, un titolo molto atteso che ha deluso molti fan a causa dei suoi numerosi glitch e problemi di bilanciamento. Nonostante gli anni di sviluppo, molti di questi titoli deludono i giocatori e danneggiano la reputazione degli studi di produzione.
Lunghezza o qualità?
Un altro problema è che spesso si pensa che un gioco lungo valga di più. Questo pensiero si è diffuso anche grazie al marketing, che tende a enfatizzare la lunghezza come un valore aggiunto per giustificare il prezzo elevato dei giochi. Per questo, molti sviluppatori aggiungono contenuti inutili solo per far durare il gioco più a lungo. Ma il valore di un gioco non dovrebbe dipendere da quante ore ti tiene occupato, ma da quanto è divertente e memorabile.
Anni fa, i giochi non avevano budget enormi come oggi, e questo permetteva agli sviluppatori di sperimentare di più. Oggi, con la pressione di fare giochi di successo, l’industria ha perso parte della sua creatività.
Indie e giochi a budget medio: una soluzione?
Mentre i giochi AAA dominano il mercato, gli indie sono diventati un simbolo di creatività. Tuttavia, è difficile per i piccoli studi competere con i grandi budget dei titoli AAA, poiché non possono permettersi campagne pubblicitarie massicce o una grande visibilità nelle piattaforme principali. Una soluzione potrebbe essere quella di creare più giochi a budget medio, che uniscano la qualità tecnica dei AAA alla fantasia degli indie.

Un esempio di successo è Ori and the Blind Forest, un gioco che ha saputo distinguersi con un budget non troppo grande ma con tanto supporto da parte di un’azienda importante. Giochi come questo dimostrano che è possibile creare esperienze originali senza per forza ricorrere a cliché.
Ripensiamo il valore dei videogiochi
Forse è arrivato il momento di cambiare il nostro modo di vedere i videogiochi. I giocatori possono contribuire supportando titoli indie e progetti creativi, dando così un segnale chiaro all’industria su cosa apprezzano di più. Il loro valore non dovrebbe basarsi su quanto durano o su quanto costano da produrre, ma su quanto ci divertono e ci emozionano. I giochi dovrebbero sfidarci e invitarci a migliorare, non solo a darci soddisfazioni facili.
L’industria dovrebbe puntare su più diversità e creatività. Non servono solo titoli giganteschi: servono giochi che sappiano sorprendere e innovare.
Preferisci i giochi AAA o quelli indie? Pensi che l’industria dovrebbe cambiare direzione? Facci sapere nei commenti: siamo curiosi di sapere la tua opinione! E non dimenticare di seguirci su Instagram.