Street Fighter è un titolo che non ha bisogno di presentazioni. Con oltre 35 anni di storia, questo gioco ha definito il genere dei picchiaduro e ha dato vita a un’intera generazione di fan e competizioni. Ma come è nato uno dei franchise più importanti del mondo videoludico? In questo articolo ripercorriamo le origini, lo sviluppo e il successo fino al suo impatto attuale e futuro.
Le radici di Street Fighter: l’ispirazione da Kung Fu Master
Per comprendere l’origine, dobbiamo tornare indietro agli anni ’80, quando Takashi Nishiyama, uno degli sviluppatori, lavorava per Irem, una compagnia giapponese oggi meno conosciuta. Nel 1984, Nishiyama sviluppò un titolo chiamato Kung Fu Master, il primo vero gioco di combattimento a scorrimento laterale, che avrebbe poi ispirato molti dei successivi giochi di lotta.
In Kung Fu Master, il giocatore controllava un protagonista che doveva salvare una ragazza rapita, sconfiggendo vari nemici lungo il percorso. Questo titolo presentava già alcune delle innovazioni che Nishiyama avrebbe portato successivamente in Street Fighter, come la presenza di boss di fine livello e meccaniche di combattimento che richiedevano precisione e abilità.
Kung Fu Master ebbe un enorme successo, tanto che venne portato su NES e altre console casalinghe, e divenne una fonte di ispirazione per la Capcom, che decise di puntare su un nuovo progetto: Street Fighter.
L’uscita del primo Street Fighter (1987)
Il primo capitolo venne rilasciato nelle sale giochi nel 1987. Questo gioco, sviluppato da Capcom, introduceva per la prima volta un concetto che oggi è parte integrante del mondo dei picchiaduro: le mosse speciali. Personaggi come Ryu potevano eseguire attacchi iconici come l’Hadoken (una sfera di energia), il Shoryuken (un pugno ascendente) e il Tatsumaki Senpukyaku (calcio rotante). Queste mosse richiedevano combinazioni specifiche di tasti, una novità che rese Street Fighter unico per l’epoca.
Nonostante l’innovazione delle mosse speciali, il primo Street Fighter soffrì di alcuni problemi. Uno dei principali era legato ai cabinet arcade. La versione originale del gioco utilizzava due grandi bottoni idraulici, uno per i pugni e uno per i calci, che reagivano in base alla forza con cui venivano premuti. Questo sistema, seppur innovativo, si rivelò poco pratico: i bottoni si rompevano facilmente a causa dell’intensità con cui venivano colpiti dai giocatori. La Capcom risolse il problema introducendo un secondo cabinet con sei bottoni, tre per i pugni e tre per i calci, ciascuno corrispondente a un diverso livello di forza (leggero, medio e forte).
Il successo mondiale di Street Fighter II (1991)
Nonostante il primo capitolo non abbia ottenuto il successo sperato, Capcom non si arrese e decise di investire nello sviluppo di un sequel. Nel 1991, venne rilasciato Street Fighter II, e fu proprio questo titolo a cambiare per sempre il mondo dei videogiochi. Con una grafica migliorata, una giocabilità più fluida e una serie di personaggi iconici, Street Fighter II divenne immediatamente un fenomeno globale.
Uno degli elementi chiave che contribuì al successo fu la possibilità di scegliere tra otto personaggi giocabili, ciascuno con il proprio set di mosse speciali e caratteristiche uniche. Questa innovazione permise ai giocatori di sviluppare stili di combattimento personalizzati, e favorì la nascita di vere e proprie competizioni nei cabinati arcade.
I personaggi originali includevano:
Dhalsim: Un maestro di yoga indiano con la capacità di allungare il proprio corpo.
Ryu: Il protagonista principale, un combattente giapponese che padroneggia il “Satsui no Hado” (onda distruttiva).
Ken: Amico e rivale di Ryu, con uno stile di combattimento simile ma con piccole variazioni.
Chun-Li: Prima combattente femminile nella serie, famosa per la velocità e i suoi calci potenti.
Guile: Un soldato americano con una tecnica di combattimento basata su attacchi caricati.
Blanka: Un uomo-bestia con la capacità di generare elettricità.
E. Honda: Un lottatore di sumo giapponese.
Zangief: Un lottatore di wrestling russo.
La modalità versus rivoluzionò il modo di giocare. Mentre nei giochi precedenti l’obiettivo era ottenere il punteggio più alto, Street Fighter II introdusse una nuova forma di competizione: il combattimento uno contro uno tra giocatori. Questo cambio di paradigma trasformò le sale giochi in veri e propri campi di battaglia, dove i giocatori si sfidavano per il titolo di miglior combattente.
Le innovazioni tecniche: il CPS-1 e le combo
Una delle principali innovazioni tecniche di Street Fighter II fu l’uso del CPS-1 (Capcom Play System 1), una piattaforma hardware che migliorò significativamente la qualità grafica e sonora rispetto ai giochi precedenti. Questo permise animazioni più fluide e dettagliate, rendendo i combattimenti ancora più spettacolari.
Un’altra caratteristica furono le combo, sequenze di attacchi che, se eseguite correttamente, impedivano all’avversario di difendersi. Curiosamente, le combo non erano state progettate intenzionalmente dai programmatori, ma vennero scoperte dai giocatori durante le partite. Questa scoperta divenne parte integrante del gameplay, e le combo sono oggi uno degli elementi fondamentali dei giochi di combattimento.
Le varie versioni di Street Fighter II
Il successo portò alla creazione di numerose versioni del gioco. Tra le più famose ci sono:
- Street Fighter II: Champion Edition (1992): Introduceva la possibilità di giocare con i quattro boss finali (Balrog, Vega, Sagat e M. Bison) e permetteva ai giocatori di scegliere lo stesso personaggio.
- Street Fighter II: Turbo (1993): Aumentava la velocità del gioco e introduceva nuove mosse per alcuni personaggi.
- Super Street Fighter II (1993): Aggiungeva quattro nuovi personaggi (Cammy, Dee Jay, T. Hawk e Fei Long) e migliorava ulteriormente la grafica e il sonoro.
- Super Street Fighter II Turbo (1994): Introdusse le super mosse e il personaggio segreto Akuma, diventato poi una figura iconica della serie.
Street Fighter e la nascita degli eSports
Con l’uscita del secondo capitolo, le sale giochi di tutto il mondo si trasformarono in arene dove i giocatori si sfidavano per dimostrare chi fosse il più forte. Questo spirito competitivo contribuì alla nascita dei primi tornei di videogiochi, gettando le basi per ciò che oggi conosciamo come eSports.
Anche oggi, a distanza di oltre trent’anni, rimane uno dei pilastri della scena competitiva. Tornei come l’EVO Championship Series, uno degli eventi più prestigiosi nel mondo degli eSports, vedono ancora tra i protagonisti assoluti, con migliaia di giocatori e spettatori da tutto il mondo.
Street Fighter nelle console di casa
Oltre al successo nelle sale giochi, Street Fighter II conquistò anche le console casalinghe. Le versioni per Super Nintendo Entertainment System (SNES) e Sega Mega Drive furono vendute in milioni di copie, rendendolo uno dei giochi più popolari dell’epoca.
L’adattamento su console permise a milioni di giocatori di godere dell’esperienza di Street Fighter direttamente a casa, alimentando ulteriormente la popolarità del franchise. Questo successo portò Capcom a sviluppare ulteriori capitoli e spin-off per le console successive, come Street Fighter Alpha, Street Fighter III, Street Fighter IV e Street Fighter V.
L’evoluzione di Street Fighter nel nuovo millennio
Con l’avvento delle nuove tecnologie e delle console di ultima generazione, il titolo ha continuato a evolversi, mantenendo però intatti molti degli elementi che lo hanno reso celebre. Il passaggio al 3D in titoli come Street Fighter IV e Street Fighter V ha portato nuovi elementi visivi e meccaniche di gioco, ma il cuore del gameplay è rimasto fedele alle origini.
Nel 2022, in occasione del 35° anniversario della serie, Capcom ha annunciato Street Fighter VI, un titolo che promette di portare il franchise verso nuovi orizzonti, mantenendo però la tradizione dei combattimenti intensi e strategici che hanno reso Street Fighter una leggenda.
Oggi non è solo un gioco, ma un fenomeno culturale. Ha influenzato film, serie animate, fumetti e tornei professionali di videogiochi. Con oltre 35 anni di storia alle spalle, Street Fighter è uno dei franchise più longevi e amati nel mondo dei videogiochi, e il suo impatto continua a farsi sentire in ogni nuovo capitolo e aggiornamento.
Se hai trovato interessante questo viaggio nella storia di Street Fighter, non dimenticare di seguire GameCast.it per rimanere aggiornato su tutte le novità del mondo dei videogiochi. Condividi l’articolo con i tuoi amici e facci sapere nei commenti qual è il tuo personaggio preferito della saga!