Mortal Kombat è un nome che evoca immediatamente immagini di battaglie epiche e personaggi iconici. Questo videogioco, sviluppato da Midway Games e rilasciato nel 1992, ha segnato una svolta nel mondo dei picchiaduro. Vediamo insieme perché questo gioco è diventato una leggenda.
La nascita di un mito
Mortal Kombat è nato in un periodo di grande fermento nel mondo dei videogiochi, soprattutto nel genere dei picchiaduro. Nel 1992, Midway Games decise di creare un gioco che potesse competere con il successo di Street Fighter II, che aveva già stabilito nuovi standard nel settore. Il team di sviluppo, guidato da Ed Boon e John Tobias, aveva in mente un progetto ambizioso: realizzare un gioco che fosse non solo tecnicamente avanzato, ma anche capace di lasciare un’impronta indelebile grazie alla sua originalità e audacia.
Una delle principali innovazioni di Mortal Kombat fu l’uso di attori reali per digitalizzare i personaggi, una tecnica che conferì al gioco un aspetto molto più realistico rispetto ai suoi contemporanei. Questa scelta, sebbene rischiosa, si rivelò vincente, attirando l’attenzione di un vasto pubblico. I personaggi, interpretati da attori in carne e ossa, sembravano quasi uscire dallo schermo grazie alla loro grafica digitalizzata. Tra gli attori, Daniel Pesina interpretò diversi personaggi, tra cui Johnny Cage e i ninja Sub-Zero e Scorpion, contribuendo a creare una connessione visiva e stilistica tra i combattenti.
La violenza esplicita, con l’introduzione delle famose Fatality, rappresentava una novità assoluta e suscitò molte polemiche. Le Fatality permettevano ai giocatori di eseguire mosse finali estremamente cruente sui loro avversari, trasformando ogni vittoria in uno spettacolo macabro. Questa caratteristica, sebbene controversa, contribuì in modo significativo al successo del gioco, distinguendolo dai concorrenti e rendendolo un argomento di discussione tra appassionati e non.
Il successo di Mortal Kombat non si limitò solo alle sale giochi. La sua popolarità esplose con il lancio delle versioni per console domestiche, grazie alla campagna di marketing “Mortal Monday“, che nel 1993 annunciò l’uscita simultanea delle versioni per Super Nintendo, Sega Genesis, Game Boy e Game Gear. Questo evento mediatico senza precedenti aiutò Mortal Kombat a diventare un fenomeno globale, vendendo milioni di copie e consolidando il suo status di icona del mondo videoludico.
Personaggi Iconici e Mosse Speciali
I personaggi di Mortal Kombat sono diventati delle vere e proprie leggende nel mondo dei videogiochi, ognuno con una propria storia, abilità uniche e mosse speciali che li rendevano immediatamente riconoscibili.
Sub-Zero è forse uno dei personaggi più iconici. Membro del clan ninja Lin Kuei, è dotato del potere di controllare il ghiaccio. La sua mossa più famosa, il Freeze, immobilizza l’avversario, preparandolo per un attacco devastante. La sua Fatality originale, in cui strappa la testa del nemico con la spina dorsale ancora attaccata, è diventata un simbolo della serie.
Scorpion, un ninja spettro tornato dall’aldilà per vendicare la propria morte, è un altro protagonista leggendario. Armato di un arpione legato a una corda, la sua frase “Get over here!” è diventata celebre. La sua Fatality, dove si toglie la maschera per rivelare un teschio fiammeggiante che incenerisce l’avversario, è una delle più memorabili.
Johnny Cage è una star di Hollywood esperta di arti marziali, introdotto nel gioco come una parodia di Jean-Claude Van Damme. La sua mossa speciale “Shadow Kick” e la Fatality in cui decapita l’avversario con un montante, esprimono perfettamente il suo carattere narcisista e spettacolare.
Liu Kang, il monaco guerriero, è spesso considerato il protagonista della serie. Dotato di abilità acrobatiche e attacchi infuocati, la sua Fatality consiste nel trasformarsi in un drago e divorare l’avversario, simboleggiando il suo ruolo di difensore della Terra.
Raiden, il dio del tuono, partecipa al torneo per proteggere il regno terrestre dalle forze del male. Con la sua capacità di teletrasportarsi e fulminare gli avversari, Raiden aggiunge un elemento mistico al gioco. La sua Fatality, in cui esplode la testa dell’avversario con una scossa elettrica, mostra il suo potere divino.
Innovazioni nel Gameplay
Mortal Kombat non è solo spettacolo. Il gioco ha introdotto un sistema di controllo a cinque pulsanti, che ha permesso una maggiore varietà di mosse rispetto ai concorrenti. Inoltre, l’introduzione del tasto block per la parata ha reso il gioco ancora più strategico, richiedendo al giocatore di pianificare con attenzione ogni mossa.
Le Polemiche e l’ESRB
Quando Mortal Kombat fece il suo debutto nel 1992, non furono solo i giocatori a notare il gioco. La sua violenza grafica, con fiotti di sangue e mosse finali brutali, attirò l’attenzione dei genitori, degli educatori e persino dei politici. A differenza di altri giochi dell’epoca, Mortal Kombat presentava combattimenti realistici grazie alla digitalizzazione di attori reali, il che rendeva le scene di violenza ancora più impressionanti e controverse.
La caratteristica più discussa di Mortal Kombat erano le Fatality. Queste mosse finali, che permettevano ai giocatori di eseguire esecuzioni spettacolari sui loro avversari, venivano viste come estremamente violente e inappropriate per i bambini. Ad esempio, Sub-Zero poteva strappare la testa del nemico con la spina dorsale ancora attaccata, mentre Scorpion inceneriva l’avversario con una fiammata.
Questa rappresentazione esplicita della violenza portò a un’ondata di critiche. Genitori e gruppi di tutela dell’infanzia erano preoccupati per l’impatto che tali contenuti potessero avere sui giovani giocatori. Le preoccupazioni culminarono in audizioni davanti al Congresso degli Stati Uniti nel 1993, dove Mortal Kombat fu uno dei principali giochi esaminati. Durante queste audizioni, venne discusso l’effetto potenzialmente negativo dei videogiochi violenti sui bambini.
Le polemiche attorno a Mortal Kombat e ad altri giochi dell’epoca portarono alla creazione dell’Entertainment Software Rating Board (ESRB) nel 1994. Questa organizzazione, sostenuta dal governo, aveva il compito di valutare i videogiochi e assegnare loro una classificazione basata sul contenuto, simile al sistema di classificazione dei film. L’obiettivo era fornire ai genitori informazioni chiare per aiutarli a decidere quali giochi fossero appropriati per i loro figli.
Grazie all’ESRB, ogni videogioco riceve una valutazione che indica l’età consigliata per i giocatori e specifica i contenuti che potrebbero essere problematici, come la violenza, il linguaggio o i temi sessuali. Mortal Kombat, con le sue scene di violenza estrema, fu classificato come “Mature” (M), indicato per i giocatori di 17 anni o più. Questo sistema di classificazione ha aiutato a mitigare le polemiche, permettendo ai genitori di prendere decisioni più informate sull’acquisto dei giochi per i loro figli.
Un Successo duraturo di Mortal Kombat
Nonostante (o forse grazie a) le polemiche, Mortal Kombat è diventato un enorme successo commerciale e culturale. Dopo il debutto nelle sale giochi, il gioco è stato rapidamente adattato per varie piattaforme domestiche, raggiungendo un pubblico ancora più vasto. La campagna di marketing “Mortal Monday” del 1993, che promuoveva il rilascio simultaneo delle versioni per Super Nintendo, Sega Genesis, Game Boy e Game Gear, fu un evento mediatico senza precedenti. Questo lancio coordinato contribuì a consolidare la popolarità del gioco e a generare vendite impressionanti.
Il successo di Mortal Kombat non si limitò ai videogiochi. La serie generò una vasta gamma di prodotti derivati, tra cui fumetti, serie televisive, film, giocattoli e merchandise vario. Il primo film di Mortal Kombat, uscito nel 1995, fu un successo al botteghino e contribuì a rafforzare ulteriormente la notorietà del franchise. Anche se il film non ottenne un grande successo critico, divenne un cult per i fan del gioco, grazie alla sua fedeltà ai personaggi e alle atmosfere del videogioco.
La serie Mortal Kombat ha continuato a evolversi nel corso degli anni, con nuovi titoli che hanno introdotto miglioramenti nel gameplay, nella grafica e nella narrazione. Ogni nuovo capitolo ha portato innovazioni e ampliamenti dell’universo di Mortal Kombat, mantenendo sempre le caratteristiche fondamentali che hanno reso il gioco originale così amato. La serie ha visto l’introduzione di nuovi personaggi, modalità di gioco e storie, continuando a sorprendere e a intrattenere i fan di vecchia data e a conquistarne di nuovi.
Un altro aspetto del successo duraturo di Mortal Kombat è il suo impatto culturale. Il gioco ha influenzato profondamente il genere dei picchiaduro, introducendo meccaniche di gioco e stili visivi che sono stati imitati da molti altri giochi. La serie ha anche contribuito a definire gli standard per i giochi di combattimento, con la sua combinazione di gameplay strategico, personaggi iconici e narrazione coinvolgente.
Mortal Kombat è riuscito a rimanere rilevante per oltre tre decenni, adattandosi ai cambiamenti tecnologici e ai gusti del pubblico. La sua capacità di reinventarsi e di mantenere un’alta qualità ha permesso alla serie di rimanere una delle preferite nel panorama videoludico. Anche oggi, con l’uscita di nuovi titoli e l’aggiornamento dei vecchi classici, Mortal Kombat continua a essere un punto di riferimento per i giochi di combattimento.
Curiosità
- Il personaggio di Johnny Cage è una parodia di Jean-Claude Van Damme.
- Il codice per attivare il sangue nella versione Sega Genesis è “ABACABB”, un riferimento all’album della band Genesis.
- Mortal Kombat è stato il primo videogioco a introdurre le mosse finali, le famose Fatality.
Mortal Kombat non è solo un gioco, ma un fenomeno culturale che ha influenzato profondamente il mondo dei videogiochi. La sua combinazione di grafica realistica, gameplay innovativo e contenuti controversi lo ha reso un classico senza tempo.
E tu? Qual è il tuo personaggio preferito di Mortal Kombat e perché? Faccelo sapere nei commenti!