Hai presente quando pensi che il peggio sia passato… e invece arriva l’ennesima stangata? Bene, benvenuto nel 2025 di Nintendo. Dopo gli 80 dollari dei giochi “premium”, i Joy-Con da 95 e la custodia deluxe che manco una borsa da viaggio Samsonite, ora tocca agli amiibo da 40 dollari. Sì, hai letto bene. Quaranta. Per una mini statua in plastica con un NFC dentro.
Cosa sta succedendo davvero?
Partiamo dai fatti: Nintendo ha aumentato i prezzi degli amiibo di Street Fighter 6 e Zelda nei preordini su GameStop e Walmart, con effetto immediato. I Luke e Jamie amiibo toccano i 40 dollari, mentre quelli di Zelda passano a 30. Altri rivenditori ancora non si sono allineati, ma è solo questione di tempo. Quando si muovono due giganti come questi, il resto segue.
E no, non è un errore. Non è il solito pasticcio di un e-commerce che sbaglia a listare. È una scelta consapevole.
Il problema? È tutto sbagliato (e lo sappiamo)
Capiamoci: gli accessori sono da sempre tra i prodotti con il margine più alto. Li vendi a caro prezzo, ma ti costano pochissimo. Per questo l’aumento stona. Anche perché Nintendo stessa aveva mostrato i prezzi ufficiali… per poi cambiarli poco dopo. E questo crea una cosa che in marketing si chiama effetto boomerang. Tradotto? Ti tiri la zappa sui piedi.
E sai cosa c’è di peggio? Il silenzio. Zero spiegazioni. Zero contesto. Solo aumenti, come se non ci fosse un domani.
Ma davvero qualcuno pagherà 40 dollari per un amiibo?
Dai, diciamolo: amiibo era figo quando costava 13-15 dollari, ti portavi a casa una mini action figure carina con qualche funzione extra nei giochi. Ora invece… 40 dollari per Luke? Ma chi è Luke, il cugino dimenticato di Ken e Ryu? Dai su.
E non è nemmeno questione di collezionismo: qui si sta tirando la corda. Forte. Nintendo sembra pensare che possa alzare i prezzi a caso, tanto i fan continueranno a comprare tutto. Ma attenzione, perché la community sta iniziando a svegliarsi.
Il paragone con Sony e Microsoft è impietoso
Nel frattempo, Sony e Xbox non hanno alzato nulla: controller, accessori, giochi… tutto fermo. E mentre loro restano stabili, Nintendo introduce tariffe da gioielleria per qualsiasi pezzo di plastica collegabile alla console.
Il punto è semplice: non è solo questione di prezzo, ma di percezione. L’impressione generale è che ogni nuovo dettaglio sulla Switch 2 arrivi con una sorpresa amara. E no, non è quella che trovi nell’uovo di Pasqua.
Alla fine… il problema non è l’hardware
La console in sé promette bene, su questo siamo d’accordo. Ma se ogni gadget, accessorio o statuina diventa un investimento, anche il fan più devoto inizia a farsi due conti. E magari, per una volta, a lasciarli sullo scaffale.
Ci siamo capiti, no?
Tu che ne pensi? Pagheresti davvero 40 euro per un amiibo di Street Fighter 6? Ti aspetti altri aumenti da qui al lancio della Switch 2?
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