Douglas Bowser rompe il silenzio e giustifica il prezzo “premium” di alcuni titoli come Mario Kart World. E intanto il pubblico si divide.
Lo sapevamo che prima o poi sarebbe successo, ma ammettiamolo: sentirselo dire fa tutto un altro effetto. I giochi per Nintendo Switch 2 costeranno fino a 80 dollari, e il motivo ce lo spiega direttamente Douglas Bowser, presidente di Nintendo of America. Il problema? Il modo in cui l’ha fatto.
Ma andiamo con ordine, perché in realtà ci sono diverse novità sul fronte Switch 2: dai dettagli sui nuovi joystick (spoiler: niente Hall effect), al prezzo “simbolico” del Welcome Tour, fino alla bomba vera e propria: il prezzo di listino di Mario Kart World.
80 dollari per un Mario Kart? “Variabilità” è la parola magica
Durante un’intervista, Bowser ha risposto così alla domanda sul prezzo di 80 dollari:
“Guardiamo allo sviluppo, all’ampiezza e profondità del gameplay, alla sua durata nel tempo e alla ripetibilità. Tutti fattori che influenzano il prezzo.”
Tradotto? Ogni gioco Switch 2 avrà un prezzo “variabile”, in base alla qualità e alla portata del titolo. Un modo elegante per dire: alcuni giochi costeranno molto di più. E Mario Kart World sarà uno di quelli.
Una risposta che suona più come un word salad (parole belle ma vuote) che una giustificazione concreta. E la community non l’ha presa benissimo.
Il confronto che fa storcere il naso
Mettiamola così: da una parte abbiamo Mario Kart World a 80 dollari, dall’altra un gioco come Donkey Kong Bonanza a 70, e poi il Welcome Tour a 10 dollari. Nintendo sta creando una gerarchia interna tra i propri titoli, con prezzi che sembrano più basati sul potenziale commerciale che sul valore reale percepito.
E pensare che una volta Nintendo era il brand “amico del portafoglio”, quello che puntava sulla massa, non sul premium.
E i Joy-Con? Ancora niente Hall effect
Chi sperava in una rivoluzione hardware rimarrà deluso: i nuovi joystick di Switch 2 non saranno Hall effect. Nintendo ha sviluppato internamente un’alternativa che, a detta loro, è “migliorata” rispetto a quella della prima Switch.
Sì, teoricamente il drift dovrebbe essere ridotto, ma il fatto che non si sia optato per una soluzione già collaudata da tanti produttori di terze parti fa riflettere.
Switch 2 Welcome Tour: 10 dollari per una demo?
Altro punto critico: il “Welcome Tour”, una tech demo interattiva per scoprire le nuove feature della console. Costo? 9,99 dollari. Una cifra contenuta, certo. Ma molti si chiedono: perché non regalarla col sistema?
Con un prezzo base della console di 450 dollari, includere un gioco “vetrina” sarebbe stato un bel segnale. Invece, Nintendo punta a monetizzare anche questo.
Una questione di percezione (e di fiducia)
A questo punto, la domanda è semplice: Nintendo sta facendo mosse intelligenti o sta forzando la mano sulla fiducia del pubblico?
La Switch 2 ha tutte le carte in regola per fare bene, ma il rischio è che l’approccio aggressivo sui prezzi e la gestione “a compartimenti stagni” dei contenuti inizino a stancare.
Tu cosa ne pensi?
Hai già digerito l’idea dei giochi a 80 euro? E quel Welcome Tour a pagamento ti sembra un’aggiunta valida o solo un pretesto per fare cassa?
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