No More Room in Hell 2 è uno di quei giochi che si inseriscono perfettamente nella nicchia dei survival zombie, aggiungendo quel tocco in più di tensione cooperativa e meccaniche di estrazione. L’idea alla base è semplice ma intrigante: otto giocatori, ciascuno distribuito lungo i margini della mappa, si ritrovano a raccogliere risorse, a esplorare e, naturalmente, ad affrontare i famelici zombie che infestano il mondo di gioco. L’obiettivo è quello di riunirsi con gli altri membri del gruppo e portare a termine una serie di missioni per fuggire da questo inferno — ma, come sempre, non è così semplice come sembra.
Una delle particolarità più interessanti è la totale assenza di PvP. Qui non ci si deve preoccupare di altri giocatori che decidono di farti fuori per il bottino: tutta la tensione deriva dai non morti e dalle difficoltà ambientali. Diversi tipi di zombie, ognuno con le sue caratteristiche, popolano il mondo: dai classici zombie lenti e piuttosto innocui, ai Runners, più veloci e spietati. Ogni tipo di zombie richiede un approccio tattico diverso: mentre gli zombie lenti possono essere evitati facilmente, i Runners costringono a combattere o a prendere decisioni rapide per evitare di essere sopraffatti.
Questi ultimi non ti lasciano scampo: una volta individuato, sarà impossibile evitare lo scontro. Inoltre, ci sono anche i Red Eyes, lenti ma piuttosto resistenti, e i Screamers, che emettono urla capaci di attirare nuove orde. Infine, i Barners portano il caos, prendendo fuoco e correndoti incontro: insomma, niente di più rilassante.
Questa varietà di nemici è accompagnata da trappole ambientali, come gas velenosi, elettricità e fiamme, che aumentano ulteriormente la sfida. Ogni partita ha il potenziale di essere diversa, creando un’esperienza che, almeno all’inizio, riesce a mantenere alta l’attenzione del giocatore.
La mappa e il combattimento: luci e ombre
La mappa attualmente disponibile, chiamata Power Plant, è ambientata nella Pennsylvania rurale e ruota intorno a una grande centrale elettrica. L’ambiente offre una varietà di aree da esplorare, tra edifici abbandonati, campi aperti e stretti corridoi, ognuno con pericoli diversi. Questa varietà spinge i giocatori a scegliere strategie diverse: sfruttare punti elevati per avere una migliore visuale, evitare zone chiuse per non restare intrappolati, o cercare risorse in edifici isolati ma pericolosi. Ogni decisione può fare la differenza tra la vita e la morte, aggiungendo un ulteriore livello di tensione all’esperienza di gioco. Qui, ogni partita inizia con i giocatori separati e armati solo di una torcia, un’arma da corpo a corpo e un revolver. Si tratta di un set di strumenti piuttosto limitato, che costringe subito a prendere decisioni tattiche: affrontare gli zombie o cercare di evitarli?
Va ricordato che gli zombie non lasciano loot né danno esperienza, quindi l’obiettivo principale rimane sempre raccogliere risorse e completare le missioni.
Il sistema di combattimento si distingue per la sua fluidità e per la sensazione di peso nelle azioni: colpire gli zombie, specialmente con un’arma da corpo a corpo, risulta davvero soddisfacente. Anche le armi da fuoco, come il revolver che si ottiene all’inizio, offrono un buon senso di controllo. Non è un caso: il gioco è sviluppato dallo stesso team dietro Chivalry, che ha chiaramente cercato di portare anche qui quella sensazione di combattimento ben riuscito.
Problemi tecnici: il lato oscuro di No More Room in Hell 2
Purtroppo, non è tutto oro quel che luccica. No More Room in Hell 2 è afflitto da problemi tecnici piuttosto evidenti: bug, problemi di performance e un’ottimizzazione che lascia molto a desiderare. Gli sviluppatori hanno promesso di affrontare queste problematiche con futuri aggiornamenti, ma al momento la situazione è piuttosto critica e incide negativamente sull’esperienza complessiva.
Ripetitività delle missioni: un problema di varietà
Un’altra grande criticità riguarda la ripetitività delle missioni. Dopo poche partite, diventa evidente come gli obiettivi siano sempre gli stessi, rendendo ogni run piuttosto prevedibile. Anche la struttura della centrale elettrica, che rappresenta l’obiettivo finale di ogni partita, segue un percorso sempre uguale, il che rischia di ridurre drasticamente la longevità del titolo.
Un’altra grande criticità riguarda la ripetitività delle missioni. Dopo poche partite, diventa evidente come gli obiettivi siano sempre gli stessi, rendendo ogni run piuttosto prevedibile. Anche la struttura della centrale elettrica, che rappresenta l’obiettivo finale di ogni partita, segue un percorso sempre uguale, il che rischia di ridurre drasticamente la longevità del titolo.
Potenziale non sfruttato: cosa potrebbe migliorare
Nonostante i suoi difetti, No More Room in Hell 2 ha del potenziale inespresso. Gli sviluppatori hanno già parlato della loro roadmap, che include l’introduzione di nuovi contenuti: mappe, armi, zombie e miglioramenti tecnici, oltre a un sistema di progressione più approfondito. Se queste promesse verranno mantenute, il gioco potrebbe evolversi in qualcosa di molto più interessante e completo rispetto alla versione attuale.
Per ora, è consigliabile attendere ulteriori aggiornamenti prima di spendere i propri 30 dollari su questo titolo. No More Room in Hell 2 è un gioco che può sicuramente intrigare chi ama i survival e il genere zombie, ma che ha ancora bisogno di molte rifiniture prima di poter essere considerato un’esperienza davvero appagante.
Se anche tu sei incuriosito da questo titolo, continua a seguire gli sviluppi e magari risparmia qualche soldo per quando il gioco sarà davvero pronto a brillare.
Seguici sui social per altre recensioni e novità dal mondo dei videogiochi! Condividi l’articolo e facci sapere cosa ne pensi nei commenti: hai già provato No More Room in Hell 2 o sei tra quelli che preferiscono attendere che venga ripulito dai bug? Facci sapere la tua opinione!