La domanda è inevitabile: PlayStation sta davvero perdendo il suo smalto? Lo State of Play 2024 era atteso con ansia da milioni di appassionati in tutto il mondo, eppure, dopo 40 minuti di presentazione, ci troviamo a domandarci cosa stia succedendo a uno dei colossi dell’industria videoludica. Dove sono finiti gli annunci esplosivi? Dove sono le novità che dovrebbero farci sognare di nuovo con la nostra console preferita?
Partiamo da un fatto innegabile: lo State of Play 2024 è stato un flop clamoroso. 40 minuti di chiacchiere e pochissimi contenuti che valessero davvero la pena. Si potrebbe addirittura affermare che l’evento sia stato più una pubblicità per accessori e controller personalizzati che una reale finestra sul futuro di PlayStation. Ed è proprio qui che sorgono le prime perplessità: dov’è la PlayStation che conoscevamo?
Uno degli annunci più attesi, ovvero il nuovo capitolo della saga di Ghost of Tsushima, ora rinominato Ghost of Yotei, è stato rivelato in modo piuttosto blando. Certo, è bello sapere che il gioco arriverà nel 2025, ma è davvero abbastanza? In che modo questo ci aiuta a mantenere alto l’entusiasmo per PlayStation nei prossimi mesi? È come dire: “Ok, vi abbiamo dato qualcosa da attendere, ma fino ad allora? Siete disposti ad aspettare senza nulla di sostanziale?”
Ghost of Yotei: lo spiraglio di speranza… ma è davvero così?
D’accordo, Ghost of Yotei è senza dubbio uno dei titoli di punta annunciati. Ambientato nel 1603, circa 300 anni dopo gli eventi di Ghost of Tsushima, ci porta sulle pendici del monte Yotei, in una nuova regione del Giappone feudale. Sucker Punch ha dichiarato che la storia sarà completamente nuova, con un protagonista inedito, Atsu, che indosserà la maschera del Ghost.
Ma ecco il problema: dov’è l’innovazione? Sebbene Sucker Punch prometta di mantenere i “pilastri” del gameplay che hanno reso famoso il primo capitolo, le parole “fresco ma familiare” suonano un po’ come un copione già visto. Stiamo davvero aspettando un gioco che ci farà sognare, o solo una copia rivisitata di Ghost of Tsushima?
E mentre attendiamo il 2025, cosa ci rimane da giocare? E qui sorge un altro problema: PlayStation sembra mancare di un piano a breve termine. Tra annunci di controller colorati e cover personalizzate, sembra che Sony stia tentando di vendere accessori più che giochi.
Il vero disastro? Remastered inutili
Una delle scelte più incomprensibili è stata l’annuncio della remastered di Horizon Zero Dawn, un gioco uscito nel 2017 che è già considerato un capolavoro per la sua qualità grafica. La domanda è: ne avevamo davvero bisogno? Mentre la concorrenza, come Microsoft, sta lanciando titoli nuovi e stimolanti, Sony decide di puntare su un rifacimento di un gioco che non è nemmeno vecchio.
Ci saremmo aspettati una strategia diversa: un remake completo, magari, che potesse rivitalizzare il titolo con nuove meccaniche e contenuti aggiuntivi. Invece, ci viene offerto semplicemente un “upgrade grafico” che, francamente, sembra solo una scusa per vendere lo stesso prodotto una seconda volta. Ma chi è il pubblico di questa remastered? Chi ha già giocato Horizon su PlayStation 4 difficilmente spenderà ancora soldi solo per una versione graficamente leggermente migliorata.
Monster Hunter Wilds: l’unica luce nel buio?
Tra gli annunci, Monster Hunter Wilds si distingue come uno dei pochi titoli capaci di creare un po’ di entusiasmo. Il fatto che finalmente sia stata rivelata una data di uscita, il 28 febbraio 2025, è sicuramente una buona notizia. Tuttavia, bisogna chiedersi: è sufficiente un solo titolo per tenere alto il morale di milioni di giocatori PlayStation?
Capcom è certamente una garanzia quando si parla di Monster Hunter, ma questo evento ci lascia con l’amaro in bocca: un titolo previsto per l’anno prossimo non può bastare per colmare il vuoto di un intero 2024 senza grandi uscite esclusive.
E poi c’è la questione dei controller colorati e delle cover personalizzate. Sony sembra volerci convincere che questi gadget possano tenere vivo il nostro interesse per la console, ma la verità è che nessun accessorio potrà mai sostituire un parco titoli solido. Queste mosse commerciali sembrano piuttosto un modo per riempire il vuoto lasciato da una mancanza di giochi.
Un evento che doveva segnare la ripresa… ma non è andata così
Lo State of Play 2024 avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta, un segnale forte da parte di Sony per dire: “Siamo ancora qui, pronti a dominare il mercato videoludico”. Invece, è stato un evento che ha lasciato molti di noi con più dubbi che certezze. Dove sono le esclusive di peso che dovrebbero spingere un giocatore multipiattaforma a scegliere PlayStation rispetto alla concorrenza?
L’impressione è che PlayStation stia cercando di tenere la testa fuori dall’acqua con annunci che sembrano più un tentativo di guadagnare tempo, piuttosto che una reale strategia per il futuro. Sony è davvero consapevole di ciò che vuole il suo pubblico?
PlayStation è davvero in crisi?
In conclusione, State of Play 2024 ha fallito nel convincerci che PlayStation sia sulla buona strada per tornare grande. Certo, ci sono stati annunci interessanti, come Ghost of Yotei e Monster Hunter Wilds, ma il tutto è stato offuscato da decisioni discutibili come le remastered inutili e l’enfasi sugli accessori.
Se Sony vuole riconquistare il pubblico e dimostrare di essere ancora una potenza nel mondo del gaming, dovrà fare molto di più nei prossimi mesi. Ciò che abbiamo visto fino ad ora non basta. Il rischio è che PlayStation possa davvero perdere il suo ruolo di leader, lasciando campo libero alla concorrenza.