Quando pensiamo a Sony e alle sue console, nomi come PlayStation 4 o PlayStation 5 ci vengono subito in mente. Tuttavia, c’è una piccola gemma perduta nella storia dell’azienda che pochi ricordano: PlayStation TV. Questa console, rilasciata nel 2013 in Giappone e l’anno successivo in Europa e Nord America, rappresenta uno dei più grandi esperimenti fallimentari di Sony, ma anche una delle più interessanti innovazioni dell’epoca. In questa recensione completa della PlayStation TV, esploreremo ciò che ha reso questa console un’idea promettente, ma purtroppo poco apprezzata.
L’idea dietro PlayStation TV
La PlayStation TV fu concepita come una variante domestica della PlayStation Vita, la famosa console portatile di Sony. In un’era in cui il gaming mobile era in forte crescita, Sony cercava di espandere il proprio ecosistema offrendo una console che potesse trasformare il gameplay portatile in un’esperienza domestica. A differenza della PlayStation Vita, che aveva uno schermo integrato e controlli touch, la PlayStation TV si collegava direttamente alla TV, consentendo di giocare a titoli Vita, PSP e PlayStation One su uno schermo più grande.
Nonostante l’idea fosse innovativa, sin dal suo lancio la PlayStation TV ha incontrato diversi problemi che ne hanno limitato il successo.
Il fallimento del marketing e del nome
Uno dei primi problemi della PlayStation TV risiede nel suo stesso nome. Molti consumatori si aspettavano che fosse un dispositivo per lo streaming, simile ad altri prodotti sul mercato come Chromecast o Amazon Fire Stick. Invece, la PlayStation TV era pensata come una console vera e propria, capace di far girare giochi della PlayStation Vita, anche se non compatibile con tutti i titoli disponibili per la console portatile.
Questo errore di comunicazione ha avuto un impatto significativo sulle vendite. In molti non capirono la natura del prodotto, e la stessa Sony non si impegnò abbastanza per chiarire la posizione di questa console sul mercato.
I bundle e il prezzo
Al momento del lancio, la PlayStation TV era disponibile in due bundle. Il primo, dal prezzo di circa 100 euro, includeva solo la console, un cavo HDMI e il cavo di alimentazione. Il secondo bundle, venduto a 150 euro, aggiungeva un controller DualShock 3 e una memory card da 8GB. Il prezzo sembrava competitivo, ma per molti era ancora troppo elevato, soprattutto considerando che la console non includeva un controller nell’offerta base, costringendo i giocatori a un ulteriore acquisto.
Sony abbassò i prezzi della console del 40% pochi mesi dopo il lancio, registrando un incremento delle vendite del 1200%. Tuttavia, nonostante questa manovra, la PlayStation TV non riuscì mai a raggiungere il successo sperato.
Compatibilità limitata
Uno dei principali difetti della PlayStation TV era la sua compatibilità con i giochi della PlayStation Vita. Sebbene fosse in grado di eseguire la maggior parte dei titoli, molti giochi basati su controlli touch, giroscopi o altre funzionalità specifiche della Vita non potevano essere riprodotti sulla PlayStation TV. Questo limitava notevolmente il parco titoli disponibile e alienava quei giocatori che speravano di utilizzare l’intera libreria di giochi Vita.
Inoltre, Sony non fece molti sforzi per risolvere questo problema. Sebbene alcuni titoli vennero resi compatibili tramite patch, molti rimasero inaccessibili. Questo portò inevitabilmente a un calo di interesse da parte dei giocatori, che vedevano nella PlayStation TV un prodotto incompleto.
Il modding: una seconda vita per la PlayStation TV
Nonostante i suoi limiti, la PlayStation TV trovò una nuova vita grazie alla comunità degli hacker. Nel 2016, venne sviluppato un hack chiamato Whitelist Hack che sbloccava la compatibilità di giochi inizialmente non supportati, come Uncharted: Golden Abyss e Wipeout 2048. Questo hack permise ai giocatori di godere di un numero maggiore di titoli, facendo della PlayStation TV un’opzione più interessante per gli appassionati di retrogaming e per coloro che volevano sfruttare al massimo la propria collezione di giochi.
Una delle funzionalità più sottovalutate della PlayStation TV era il supporto al Remote Play per la PlayStation 4. Grazie a questa funzione, i giocatori potevano trasmettere i giochi dalla loro PS4 alla PlayStation TV in un’altra stanza, trasformando ogni televisore della casa in una postazione di gioco. Sebbene la qualità dello streaming fosse limitata a 720p, il Remote Play rappresentava un’ottima soluzione per chi voleva continuare a giocare senza monopolizzare il televisore principale.
Un design compatto, ma non privo di difetti
Dal punto di vista del design, la PlayStation TV era una console molto compatta, con dimensioni di soli 10 cm di lunghezza, 6,5 cm di larghezza e 1,3 cm di spessore. Questo la rendeva estremamente portatile, facile da collegare e spostare. Tuttavia, non era esente da difetti. Ad esempio, tutte le porte (HDMI, USB e Ethernet) erano posizionate sul retro, il che rendeva scomodo collegare e scollegare i cavi, soprattutto per il controller, che doveva essere inizialmente collegato via USB per effettuare il pairing.
Inoltre, la console era così leggera che bastava tirare leggermente un cavo perché si spostasse, rendendo l’esperienza d’uso meno confortevole rispetto ad altre console più stabili.
Perché acquistare una PlayStation TV oggi?
Nonostante il fallimento commerciale, la PlayStation TV ha trovato una nicchia di appassionati, soprattutto tra i collezionisti e gli amanti del retrogaming. Grazie alla sua compatibilità con i giochi PSP, PlayStation One e molti titoli PlayStation Vita, rappresenta una valida alternativa per chi vuole rivivere i classici del passato senza dover acquistare console differenti. Inoltre, grazie alla possibilità di modificare la console, è possibile installare emulatori e giocare a una vasta gamma di titoli, rendendo la PlayStation TV un’opzione eccellente per i nostalgici.
Se sei un collezionista, trovare una PlayStation TV in buone condizioni potrebbe essere un buon investimento, dato che la sua produzione è stata interrotta e i pezzi in circolazione sono pochi. I prezzi sul mercato dell’usato variano, ma è possibile trovarne una intorno ai 100 euro, con i bundle originali che possono arrivare anche a 800 euro per i collezionisti più esigenti.
In definitiva, la PlayStation TV rappresenta uno dei capitoli più interessanti e meno noti della storia di Sony. Sebbene non sia mai riuscita a raggiungere il successo delle sue sorelle maggiori, ha comunque lasciato un segno nel cuore di chi l’ha apprezzata per ciò che era: una console innovativa, ma con evidenti limiti di progettazione e marketing.
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