Giocare a No More Room in Hell 2 può essere come vivere in un vero incubo. Un attimo sei lì a tirare leve e premere interruttori con i tuoi amici, e il momento dopo sei completamente bloccato. I comandi non rispondono, nulla funziona, e l’unica speranza è che un compagno riesca a portare uno zombie abbastanza vicino da liberarti. I problemi tecnici sono comprensibili, dato che il gioco è ancora in accesso anticipato su Steam, ma questa può essere una scusa solo fino a un certo punto. C’è solo una mappa, i modelli dei personaggi non sono finiti e ci sono un sacco di bug — non proprio quello che ci si aspetterebbe da un gioco “giocabile” in accesso anticipato.
Inoltre, anche senza questi difetti, il gioco fatica a trovare una propria identità per distinguersi dagli altri survival horror cooperativi.
Il gameplay e la tensione del survival horror
Il gameplay di No More Room in Hell 2 segue lo stesso schema del primo gioco: si devono completare degli obiettivi in gruppo. Otto giocatori vengono inseriti su una mappa piena di foreste e devono portare a termine compiti cercando di non farsi mangiare dagli zombie. Come in tanti giochi survival horror, devi trovare armi, munizioni, kit medici e altri oggetti, che però sono sempre scarsi. Anche in questo seguito, l’ispirazione è chiara: La notte dei morti viventi di George Romero.
Gli zombie, o “stiffs” come vengono chiamati qui, sono lenti e goffi, ma diventano molto pericolosi in gruppo. Più si avanza nella mappa, più le orde diventano grandi e minacciose. Questo rende ogni partita sempre più tesa e impegnativa, dove la sopravvivenza dipende dalla tua capacità di gestire risorse scarse e coordinarti con i compagni di squadra.
L’importanza della cooperazione e della comunicazione
Questo è lo schema classico di uno shooter cooperativo a tema zombie, ma No More Room in Hell 2 introduce alcune trovate intelligenti per spingerti a collaborare con gli altri. Ogni giocatore parte da uno degli otto punti d’ingresso sulla mappa chiamata Power Plant e si dirige verso il centro, completando obiettivi che ti danno ricompense ma rendono il gioco sempre più difficile.
La mappa non è enorme, ma abbastanza grande da non farti incontrare facilmente altri giocatori fino alla zona centrale. Questo significa che spesso ti troverai a muoverti da solo in mezzo agli zombie, aumentando la tensione e rendendo ogni incontro con altri giocatori un momento di sollievo. A meno che tu non sia in squadra, non vedrai i tuoi compagni sull’HUD, e li sentirai solo se sono abbastanza vicini da parlarti in chat vocale.
Questo rende la coordinazione più difficile e sottolinea quanto sia importante comunicare e raggrupparsi, aumentando la tensione e la sfida del gioco. Così, ogni partita diventa più intensa e strategica. Se fallisci, ti ritroverai con poche risorse e senza nessuno che ti aiuti se vieni abbattuto. La sensazione di vulnerabilità è costante, e la necessità di comunicare rende il tutto più immersivo e coinvolgente.
Il valore della collaborazione in situazioni estreme
L’aspetto migliore di No More Room in Hell 2 è la collaborazione. Ad esempio, quando un giocatore è impegnato a risolvere un puzzle, gli altri devono proteggerlo dagli zombie, creando una dinamica di gruppo costante e un forte legame tra i giocatori. In situazioni difficili, come l’ultima fase della partita, solo lavorando insieme puoi sperare di sopravvivere alle enormi orde di zombie, rendendo ogni vittoria davvero un successo condiviso.
A volte magari finisci incastrato in un glitch che ti impedisce di scappare con il resto del team, ma almeno puoi vedere i tuoi amici che fanno di tutto per cercare di liberarti. Nella fase finale, sei praticamente obbligato a cooperare, e questo crea un senso di cameratismo, anche se temporaneo.
Se riesci a ignorare i bug — come attraversare muri, zombie che non muoiono e armi che non fanno danno — puoi vedere che il gioco cerca di enfatizzare il lavoro di squadra. Anche se c’è solo una mappa, è comunque un buon posto per creare delle piccole storie divertenti con i tuoi amici. Ogni partita è un mix di momenti frustranti e piccoli trionfi, e quando tutto funziona, riesci a sentirti veramente parte di un gruppo che lotta per sopravvivere.
Opportunità e rischi della mappa Power Plant
La mappa della Power Plant offre molte opportunità per formare gruppi attraverso obiettivi opzionali. Completandoli ottieni armi, munizioni, salute e a volte oggetti speciali che danno bonus. Potresti provare a raggiungere la fine senza passare da queste aree, ma in un survival horror dove le risorse sono scarse, non è una grande idea. Questi obiettivi sono abbastanza facili da trovare: puoi usare la mappa e la bussola o semplicemente esplorare un po’.
Quando uno dei comandanti parla alla radio (uno di loro è doppiato da Elias Toufexis di Deus Ex), dicendo che c’è una chiesa con delle provviste o un bar pieno di trappole, è difficile resistere alla tentazione di dare un’occhiata — e lo stesso vale per altri giocatori nelle vicinanze. Questo aspetto della mappa è ben progettato perché incoraggia l’esplorazione e ti premia con ricompense che possono fare la differenza tra la vita e la morte.
Spesso ti ritrovi a dover decidere se vale la pena rischiare una zona piena di zombie per un potenziamento che potrebbe migliorare notevolmente le tue possibilità di sopravvivenza.
Missioni e momenti di collaborazione
Man mano che avanzi, finisci per incontrare altri giocatori e collaborare per completare una serie di compiti e ottenere le ricompense. Di solito si tratta di cose come trovare fusibili e inserirli nelle scatole di corrente, accendere generatori o connettere cavi. La maggior parte di questi compiti richiede di risolvere puzzle semplici, che diventano molto complicati quando hai una massa di zombie che ti insegue. Inoltre, risolvere questi puzzle ti porta in una schermata separata, quindi per combattere devi prima uscirne, e questo rende il gioco di squadra essenziale.
Mentre uno risolve il puzzle, gli altri devono proteggerlo. Ci sono anche compiti che richiedono la lettura di un codice a un altro giocatore per sbloccare una schermata o avanzare in un processo. Questi momenti di collaborazione forzata sono tra i più interessanti del gioco, perché richiedono una comunicazione precisa e un’organizzazione impeccabile.
Se un membro del gruppo fallisce, l’intera squadra ne risente, e questo crea una tensione costante e positiva.
La fase finale e la pressione della cooperazione
Quando arrivi all’obiettivo finale, tutti i giocatori rimasti vivi finiscono per riunirsi naturalmente. È in questo momento che la difficoltà aumenta molto, rendendo la cooperazione obbligatoria. Tutti corrono da una parte all’altra, premendo pulsanti, inserendo codici e riattivando la centrale, mentre cercano di sopravvivere alla più grande orda di zombie del gioco. Anche se vi dividete per fare parti diverse dell’obiettivo, vi ritroverete comunque tutti nello stesso posto, e con così tanti zombie in giro è praticamente impossibile non aiutarsi.
Il gioco ti costringe a lavorare come una squadra unita e ti fa sentire come se stessi lottando davvero per la sopravvivenza. Ogni volta che qualcuno cade, c’è sempre il rischio che l’intera operazione fallisca, e questo aggiunge un ulteriore livello di pressione che rende il gioco emozionante fino all’ultimo minuto.
Ripetitività e progressione del gioco
All’inizio non ci sono grandi tutorial, solo qualche consiglio tipo “risparmia le munizioni” o “salta sulle auto per scappare”. La prima partita sarà probabilmente caotica e frustrante, soprattutto se incontri qualche bug. C’è una sola mappa, quindi si impara presto come completare gli obiettivi e dove andare, ma questo può rendere il gioco ripetitivo.
La prima volta che visiti luoghi come la torre di osservazione o la stazione dei ranger, c’è molta tensione nel cercare di accendere i generatori e premere i pulsanti giusti prima di essere sopraffatti dagli zombie o finire le risorse. Dopo qualche partita, però, tutto diventa routine, soprattutto se hai trovato buoni compagni o un buon equipaggiamento.
Anche se la ripetitività può essere un problema, l’aspetto sociale e cooperativo del gioco riesce comunque a mantenere alta la tensione e il divertimento, specialmente quando si gioca con amici.
Problemi di navigazione e possibili miglioramenti
Purtroppo, alcune aree sono troppo grandi o inutili, e questo può farti perdere l’orientamento facilmente. Sarebbe utile aggiungere segnali visivi o indicatori per aiutare i giocatori a navigare meglio e trovare la strada più facilmente. In generale, un miglioramento della navigazione aiuterebbe molto, soprattutto nei momenti di maggiore pressione dove il tempo è essenziale.
Aggiungere percorsi chiari o anche semplici segnali visivi potrebbe rendere il gioco più accessibile e meno frustrante per i nuovi giocatori.