Hai presente quando pensi “forse stavolta Microsoft spacca”?
Ecco, togli quel pensiero dalla testa.
South of Midnight doveva essere una bomba narrativa con stile da vendere.
Si è rivelato un gioco che non gioca, non vende, non resta in testa.
E sì, dietro c’è sempre lei: Sweet Baby Inc.
Sì, proprio loro. E ora parliamone per bene.
Doveva zittire i detrattori. Ha zittito pure i giocatori.
Il trailer prometteva bene. Atmosfera southern gotica, colonna sonora che ti entrava sotto pelle, look interessante.
Poi il gioco è uscito.
Risultato? Meno di 1.000 utenti attivi su Steam al lancio.
Un numero ridicolo, considerato il marketing.
Non è solo un inizio fiacco. È una caduta libera in diretta, con tanto di grafico su SteamDB che sembra la linea vitale di un boss dopo la patch.
“Eh ma è su Game Pass”
Sì, lo sappiamo.
Ma vuoi davvero dirmi che “è su Game Pass” giustifica tutto?
Se un gioco è così interessante, dovrebbe attirare utenti.
Dovrebbe generare hype, chiacchiericcio, clip su TikTok.
E invece? Silenzio.
Nemmeno PowerWash Simulator ha mai fatto così poca scena.
Sweet Baby Inc: narrativa o ideologia?
Qui arriva il bello. O il brutto, dipende dai punti di vista.
Sweet Baby Inc è di nuovo coinvolta nella scrittura.
E uno dei loro designer ha detto (seriamente) che gli autori bianchi non dovrebbero scrivere personaggi queer di colore.
Ok. Ci siamo capiti.
Il risultato è un gioco che sembra pensato per accontentare una board di approvazione sociale, non per chi gioca davvero.
Il problema non è l’inclusione.
Il problema è la forzatura.
Il gameplay? Meh. La narrativa? Pure peggio.
South of Midnight non è brutto perché è “troppo inclusivo”.
È brutto perché è noioso.
Lento.
Scollegato.
Un walking sim mascherato da action.
Le recensioni dicono: “Interessante ma il gameplay è nullo”.
Non c’è ritmo. Non c’è coinvolgimento.
C’è solo la voglia che finisca in fretta.
Spoiler: è l’unico momento soddisfacente. La fine.
Community management da manuale… su cosa non fare
Pensa che in mezzo al disastro ci si è messa pure la community manager, che in passato ha scritto “odio i gamer bianchi etero”.
Bella mossa per vendere, no?
Poi:
- Thread bannati su Steam
- Commenti cancellati
- Gente silenziata per aver chiesto info per la figlia
La strategia sembra chiara: o ci ami o sparisci.
Funziona? A giudicare dai numeri, no.
Chi ci ha perso davvero?
- Microsoft: un’altra occasione bruciata per dire “ci siamo anche noi”.
- Compulsion Games: tanto talento sprecato in un progetto vuoto.
- I giocatori: trattati come intrusi, non come destinatari.
- L’industria: che ancora non capisce una verità semplice.
I giochi devono essere giochi. Punto.
Non trattati. Non TED Talk. Non pamphlet.
Un gioco deve avere ritmo, meccaniche, coinvolgimento.
Può parlare di tutto, ma prima di tutto deve farti giocare.
South of Midnight?
Una tech demo venduta a 40 euro.
7 ore di nulla, neanche memorabile.
E sai cosa fa più paura? Che potrebbe non essere l’ultimo caso così.
Quindi: è finita per Sweet Baby Inc?
Tu cosa ne pensi?
È solo un caso isolato o c’è qualcosa di più grosso che si sta rompendo nel modo in cui vengono scritti i giochi?
- Fammelo sapere nei commenti.
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Perché uno come te se ne accorge.
E noi di Gamecast siamo qui per dirtelo in faccia.