Il mondo dei videogiochi sta affrontando un momento complicato e Ubisoft è in difficoltà con il nuovo capitolo di Assassin’s Creed Shadows. Mark Coté, produttore esecutivo del brand, ha dichiarato che Ubisoft non riesce più a connettersi con i giocatori come un tempo. Ma cosa sta succedendo davvero?
Assassin’s Creed Shadows: problemi in arrivo
Secondo Coté, Ubisoft non capisce più cosa vogliono i giocatori e non sa come soddisfare le loro aspettative, come ad esempio una maggiore attenzione alla qualità del gameplay e alle storie coinvolgenti. Sembra che l’azienda abbia perso di vista il suo obiettivo principale: creare giochi che siano divertenti. Gli ultimi titoli come Star Wars Outlaw, Ex Defiant e Skull and Bones hanno deluso molti fan perché non avevano quella passione e visione chiara che Ubisoft aveva in passato.
Scelte artistiche e narrativa confuse
Coté ha criticato anche le scelte artistiche di Assassin’s Creed Shadows. Ad esempio, l’uso di musica hip hop e trap nel Giappone feudale non è piaciuto ai fan. Ubisoft ha detto che voleva essere inclusiva, ma queste scelte sembrano forzate e non si adattano bene alla storia, risultando incoerenti e poco naturali per l’ambientazione. Il personaggio di Yasuke poteva essere un’occasione per raccontare una storia interessante, ma è stato rappresentato in modo superficiale, mescolando elementi della cultura cinese invece di essere fedele al Giappone feudale. Questo ha mostrato una mancanza di attenzione nella creazione di una storia coerente.
Il problema vero: la perdita di passione
Perché la software house è arrivata a questo punto? Coté ha spiegato che Ubisoft ha smesso di fare giochi per passione e ha iniziato a farli solo per gli investitori. Ora sembra che l’unico obiettivo sia tenere soddisfatti gli azionisti, dimenticando i giocatori. Questo sta creando una grande distanza tra Ubisoft e i suoi fan. I giocatori vogliono esperienze coinvolgenti, non prodotti costosi e incompleti. Ubisoft si sta concentrando troppo sui numeri e ha dimenticato che quello che rende un gioco speciale è la passione e il divertimento. Un esempio di questo era presente in giochi passati come Assassin’s Creed II, che mettevano il divertimento e la narrazione al centro. Non bastano la grafica o tanti contenuti extra: serve un cuore vero dietro al progetto.
Possibili soluzioni
Coté ha suggerito una soluzione drastica: fermare tutto, ammettere gli errori e ripartire da zero. È una scelta coraggiosa, ma forse è quello che serve. Ubisoft deve ascoltare la sua community e tornare a pensare ai giocatori, non solo ai numeri. Serve creare giochi che emozionino davvero, non semplici prodotti da vendere a caro prezzo. I giocatori chiedono qualità, soprattutto considerando quanto costa un videogioco oggi. Se Ubisoft vuole migliorare, deve rimettere il giocatore al centro del suo lavoro.
Un futuro incerto per Ubisoft
Assassin’s Creed Shadows potrebbe incontrare difficoltà serie se le cose non cambiano. Coté non esclude che il gioco venga sospeso o cancellato se non ci saranno miglioramenti. Ma tutto dipenderà dalla capacità di Ubisoft di fare autocritica e capire gli errori. I giocatori non chiedono molto: vogliono solo essere rispettati e che i loro soldi siano spesi per un prodotto che valga la pena. Se Ubisoft ascolterà, forse potranno ancora risollevarsi.
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