Nel 1998, mentre il Sega Saturn stava perdendo popolarità negli Stati Uniti, in Giappone la console aveva ancora qualche speranza grazie all’arrivo di alcuni grandi giochi. Uno di questi era Vampire Savior: The Lord of Vampire, il terzo gioco della serie Darkstalkers. Questo titolo cercava di portare l’esperienza dell’arcade direttamente nelle nostre case, grazie alla cartuccia di espansione da 4MB di RAM.
Ma com’era davvero questa versione del gioco su Saturn rispetto all’arcade? Scopriamolo insieme.
Una storia semplice, un mondo affascinante
La storia di Vampire Savior è piuttosto semplice: un demone di nome Jeda ha creato un nuovo mondo alimentato dalle anime dei Darkstalkers. I nostri eroi, ovviamente, non sono d’accordo e decidono di sfidare Jeda per fermare il suo piano malvagio. È qui che inizia l’avventura. La trama non si prende troppo sul serio, ed è proprio questo che rende Vampire Savior così speciale: un mondo strano, divertente e pieno di riferimenti a storie e leggende gotiche.
I personaggi sono molto diversi tra loro: possiamo vedere un vampiro che combatte contro un demone, un fantasma contro uno zombie, o anche una mummia contro un uomo-pesce. La varietà dei personaggi e delle loro animazioni rende il gioco visivamente spettacolare.
Un gameplay familiare, ma con qualche sorpresa
Il sistema di gioco è molto simile a quello di Street Fighter 2: ci sono sei pulsanti – tre pugni e tre calci – e tante mosse speciali che si eseguono con varie combinazioni del pad direzionale. Ma Vampire Savior introduce anche delle novità che rendono il gameplay più emozionante: ci sono le mosse ES, che potenziano gli attacchi base usando la barra speciale, e le mosse EX, che sono simili alle super combo di Street Fighter.
C’è anche una nuova mossa chiamata Dark Force, che permette di usare poteri speciali per un breve periodo. Questi poteri possono fare cose diverse, come aumentare la potenza degli attacchi o rendere il personaggio invincibile per un po’. Questo rende ogni battaglia interessante e imprevedibile.
Anche se il nome “Vampire Savior” potrebbe far pensare a un gioco unico, la versione Saturn è in realtà una combinazione di diverse versioni arcade. Include tutti i personaggi principali dei capitoli precedenti e nuovi personaggi come Jeda, Lilith, Queen Bee e Baby Bonnie Hood. L’unico personaggio che manca è Marionette, un combattente segreto presente in altre versioni.
Grafica e suoni: il meglio del Saturn
Non si può parlare di Vampire Savior senza parlare della grafica. È uno dei giochi in 2D più belli mai usciti per Sega Saturn. Gli sfondi sono ricchi di dettagli, pieni di colori vivaci, e ogni scenario riflette perfettamente l’atmosfera gotica e oscura del gioco. I personaggi sono grandi e dettagliati, con ispirazioni che provengono da diverse mitologie e leggende.
La cartuccia RAM da 4MB fa davvero la differenza, permettendo animazioni fluide e quasi identiche a quelle della versione arcade. Non serve contare i frame per capire che il porting su Saturn è molto vicino all’originale, ed è una vera gioia per chi ama questo genere di giochi.
Anche il comparto sonoro è fantastico: la colonna sonora varia tra brani oscuri e minacciosi e melodie più leggere e divertenti, che si adattano perfettamente all’atmosfera di ogni livello. Questo mix crea un’esperienza di gioco davvero coinvolgente.
Gameplay semplice, ma qualche problema di equilibrio
Uno degli aspetti migliori di Vampire Savior è la sua semplicità. I fan di Street Fighter si sentiranno subito a casa, ma anche chi preferisce altri giochi di combattimento potrà divertirsi grazie alla facilità con cui si imparano le basi. Ogni personaggio ha uno stile unico: dal raffinato Demitri alla forza bruta di Sasquatch, e questo rende il gioco molto divertente da esplorare.
Tuttavia, c’è un problema: non tutti i personaggi sono forti allo stesso modo. La varietà negli stili di combattimento crea delle grosse differenze tra i personaggi più forti e quelli meno performanti. Questo squilibrio si nota soprattutto in modalità versus, quando giochi contro amici che sanno giocare bene. Nonostante questo, il gioco resta molto divertente grazie all’imprevedibilità dei combattimenti.
Un gioco che merita più attenzione
Quando è uscito, Vampire Savior ha ricevuto ottime recensioni ed era spesso presente nei negozi che vendevano giochi importati dal Giappone. Con il passare degli anni, però, altre serie di Capcom, come Alpha e Versus, hanno preso il sopravvento e Vampire Savior è rimasto un po’ dimenticato. Ma merita ancora di essere ricordato come uno dei migliori giochi per Sega Saturn.
La versione Saturn, con il supporto della cartuccia RAM da 4MB, è probabilmente il modo migliore per giocare a Vampire Savior a casa. Supera anche altre versioni, come quella per PlayStation (Darkstalkers 3), che non raggiungeva la stessa qualità. Persino la versione Dreamcast, chiamata Vampire Chronicles, non riesce a superare quella per Saturn in modo significativo.
Se ami i giochi di combattimento e hai un Saturn, Vampire Savior dovrebbe far parte della tua collezione. È un gioco che rappresenta il meglio che il Saturn poteva offrire e che ancora oggi stupisce per la sua grafica, i suoni e il gameplay.
E tu, cosa ne pensi? Hai mai giocato a Vampire Savior su Sega Saturn o su altre console? Raccontaci la tua esperienza nei commenti! Se ti è piaciuto questo viaggio nel passato, seguici sui nostri social per altri contenuti nostalgici come questo!