È da anni che i giocatori di Warzone combattono contro i cheater, una vera piaga per il gioco. Ma questa volta Activision sembra decisa a mettere fine al problema. Con aggiornamenti importanti previsti per la Season 2 e 3, il team di Ricochet punta a implementare un sistema anticheat a livello kernel. In pratica, questo significa che il software anticheat potrà operare a un livello più profondo del sistema operativo, monitorando direttamente l’hardware del computer per individuare attività sospette fin dall’avvio del dispositivo.
Questo tipo di sistema è particolarmente efficace nel rilevare programmi di terze parti non autorizzati che spesso sfuggono agli anticheat tradizionali. Ma cosa significa tutto questo per noi giocatori?
Una promessa ambiziosa da parte di Activision
Activision ha recentemente rilasciato una dichiarazione che non passa inosservata: il sistema anticheat di Warzone subirà un miglioramento significativo. Il team di Ricochet, responsabile della sicurezza del gioco, ha ammesso che l’attuale sistema non è stato all’altezza delle aspettative. Migliaia di account sono stati bannati, è vero, ma questo non ha impedito ai cheater di rovinare l’esperienza di gioco.
Con i nuovi aggiornamenti, il sistema lavorerà direttamente a livello kernel. In parole semplici, significa che l’anticheat avrà accesso diretto all’hardware del computer, monitorando attività sospette fin dall’avvio.
Questo approccio è già utilizzato in giochi come Valorant e League of Legends, dove la sicurezza è considerata un punto di forza.
Perché è necessario un anticheat a livello kernel?
Se ti sei mai chiesto come funzionano i cheater, la risposta è semplice: utilizzano software di terze parti che aggirano le difese del gioco. Un sistema a livello kernel permette di identificare questi programmi prima che possano essere attivati.
Inoltre, Activision promette tempi di reazione incredibilmente rapidi, con ban che potrebbero avvenire nel giro di poche ore.
Non è una novità che giochi come League of Legends abbiano già implementato sistemi simili. Ad esempio, Riot Games ha integrato un sistema a livello kernel che ha drasticamente ridotto il numero di cheater, rendendo il gioco quasi impenetrabile.
Questa tecnologia ha permesso ai giocatori di godere di un’esperienza più fluida e competitiva, senza l’interferenza di software esterni. Riot Games, ad esempio, offre addirittura ricompense in denaro a chi riesce a individuare falle nel loro sistema, dimostrando quanto siano sicuri della loro tecnologia.
Funzionerà davvero?
Il problema principale degli attuali sistemi anticheat è la dipendenza dalle segnalazioni dei giocatori. Questo metodo è lontano dall’essere perfetto: non solo è facile per chiunque segnalare un giocatore forte scambiandolo per un cheater, ma spesso capita che utenti innocenti vengano bannati per errore. Ad esempio, ci sono stati casi in cui giocatori con abilità straordinarie, come tempi di reazione rapidissimi o una mira impeccabile, sono stati erroneamente considerati cheater e bannati temporaneamente.
Questo ha portato a polemiche accese nella community, dimostrando quanto sia cruciale migliorare i criteri di valutazione.
Activision ha dichiarato che, oltre al livello kernel, saranno analizzati i comportamenti dei giocatori. Il sistema valuterà elementi come il movimento, la mira e le statistiche per individuare attività sospette. Questo dovrebbe ridurre gli errori e garantire un’esperienza più equa.
Cosa possiamo aspettarci per il futuro?
La promessa di ban più rapidi e un sistema anticheat più efficace è senza dubbio allettante. Tuttavia, come si dice, fatta la legge, trovato l’inganno. Sarà interessante vedere se i cheater troveranno modi per aggirare anche queste nuove difese.
Nel frattempo, Activision prevede di introdurre ulteriori miglioramenti lato server per ridurre il desync e rendere il gioco ancora più fluido. Il desync, per chi non lo sapesse, è un problema di sincronizzazione tra i dati del server e quelli del giocatore, che può causare situazioni frustranti come colpi mancati o movimenti incoerenti dei personaggi in-game.
Tutto questo fa ben sperare per il 2025, anno in cui si punta a una drastica riduzione della piaga dei cheater.
Conclusioni (e una domanda per te)
Siamo di fronte a un passo avanti importante, e i miglioramenti introdotti rappresentano un segnale positivo per il futuro di Warzone. Anche se un gioco completamente libero dai cheater potrebbe essere un obiettivo ambizioso, questi aggiornamenti ci avvicinano sempre di più a un’esperienza di gioco più equa e appagante.
E tu, cosa ne pensi di queste nuove misure? Ti fidi delle promesse di Activision o pensi che ci sia ancora molto da fare? Facci sapere nei commenti e continua a seguirci per aggiornamenti su Warzone e tanto altro!