Negli anni ‘90, l’industria dei videogiochi era in piena evoluzione, con la nascita di nuove tecnologie e un mercato sempre più competitivo. Tra le console portatili, il Game Boy di Nintendo dominava la scena, ma altre aziende cercavano di sfidare questo monopolio proponendo alternative innovative. Due di queste alternative, il Wonderswan di Bandai e il Neo Geo Pocket di SNK, cercarono di ritagliarsi uno spazio nel mercato delle console portatili, ma nonostante alcune caratteristiche tecniche avanzate e una selezione di giochi promettente, entrambe le console finirono per essere relegate ai margini della storia dei videogiochi.
Wonderswan: l’eredità di Gunpei Yokoi
Il Wonderswan è una console portatile sviluppata da Bandai e lanciata sul mercato giapponese nel 1999. Il progetto della console è strettamente legato a Gunpei Yokoi, l’ingegnere che aveva già rivoluzionato il mondo del gaming portatile con la creazione del Game Boy per Nintendo. Dopo aver lasciato Nintendo in seguito all’insuccesso del Virtual Boy, Yokoi fondò la sua azienda, Koto Laboratory, e iniziò a lavorare con Bandai per sviluppare una nuova console portatile.
Il Wonderswan si distingueva per il suo design compatto e per la sua efficienza energetica. Alimentata da una singola batteria AA, la console era in grado di funzionare per oltre 30 ore, un vantaggio significativo rispetto alla concorrenza. Il dispositivo era dotato di un display LCD in bianco e nero, e la sua interfaccia poteva essere utilizzata sia in modalità orizzontale che verticale, offrendo una maggiore flessibilità nei giochi.
Il successo iniziale del Wonderswan fu in parte dovuto alla collaborazione con Square, che decise di portare i primi tre capitoli di Final Fantasy su questa console. Questa mossa attirò molti fan della serie, ma non fu sufficiente a garantire un successo duraturo. Nel 2000, Bandai lanciò il Wonderswan Color, una versione migliorata con uno schermo a colori, in risposta al crescente successo del Game Boy Color di Nintendo. Tuttavia, la nuova versione non riuscì a invertire le sorti della console.
La libreria di giochi del Wonderswan
Il Wonderswan, nonostante il suo breve ciclo di vita, vantava una libreria di giochi interessante e variegata. Oltre ai titoli di Final Fantasy, la console ospitava giochi come Guilty Gear Petit, un picchiaduro che sfruttava al meglio le capacità grafiche della macchina, e One Piece: Grand Battle Swan Colosseum, basato sul popolare anime.
Un’altra caratteristica distintiva del Wonderswan era la sua compatibilità con una serie di accessori e periferiche, come l’adattatore per la connessione a internet, che permetteva ai giocatori di competere online, e un ricevitore di onde radio per ricevere notizie e aggiornamenti in tempo reale. Questi accessori, sebbene innovativi per l’epoca, non riuscirono a fare breccia tra i consumatori al di fuori del Giappone.
Il Wonderswan era inoltre noto per la sua collaborazione con franchise popolari dell’animazione giapponese. Titoli basati su serie come Digimon, Mobile Suit Gundam e Naruto erano parte integrante del catalogo della console, cercando di attrarre il pubblico giapponese affezionato a queste serie. Tuttavia, nonostante questi sforzi, la console non riuscì mai a imporsi come una vera e propria concorrente del Game Boy.
Le cause del fallimento del Wonderswan
Il Wonderswan, nonostante le sue qualità, incontrò diversi ostacoli che ne impedirono il successo commerciale. In primo luogo, la decisione di Bandai di limitare la distribuzione della console al mercato giapponese ne ridusse significativamente il potenziale di vendita. Inoltre, la mancanza di un supporto massiccio da parte degli sviluppatori terzi limitò la quantità di giochi disponibili per la piattaforma.
Un altro fattore critico fu la concorrenza con il Game Boy Color, che dominava il mercato globale grazie a un vasto catalogo di giochi e a una base installata già molto solida. Nonostante l’introduzione del Wonderswan Color, Bandai non riuscì a recuperare il ritardo nei confronti di Nintendo, e la console venne rapidamente superata dalla nuova generazione di dispositivi portatili.
L’ultimo chiodo nella bara del Wonderswan fu l’annuncio della fusione tra Bandai e Namco nel 2005. La nuova azienda, Bandai Namco, decise di concentrarsi su altri progetti, abbandonando definitivamente lo sviluppo di nuove console portatili. Il Wonderswan rimase quindi un ricordo di un’epoca in cui l’innovazione tecnica non era sufficiente a garantire il successo commerciale.
Neo Geo Pocket: l’ultima sfida di SNK
Il Neo Geo Pocket fu lanciato da SNK nel 1998, in un periodo di grande fermento per l’industria dei videogiochi portatili. SNK era già un nome affermato nel mondo dei videogiochi grazie alla sua linea di console Neo Geo e ai numerosi titoli arcade di successo, come King of Fighters e Metal Slug. Con il Neo Geo Pocket, SNK sperava di replicare questo successo anche nel mercato delle console portatili.
Il Neo Geo Pocket era caratterizzato da un design compatto e robusto, pensato per resistere all’usura del tempo. La console era dotata di un display a cristalli liquidi in bianco e nero, ma nel 1999 SNK lanciò una versione aggiornata, il Neo Geo Pocket Color, che introduceva uno schermo a colori e una maggiore potenza di elaborazione. Il Neo Geo Pocket Color fu accolto positivamente per la qualità costruttiva e per la sua ergonomia, con un design che ricordava vagamente quello del Game Boy, ma con un D-pad rotativo che offriva un’esperienza di controllo più precisa, particolarmente apprezzata nei giochi di combattimento.
I giochi e le caratteristiche del Neo Geo Pocket
Il Neo Geo Pocket, e in particolare il Neo Geo Pocket Color, vantava una libreria di giochi che, seppur limitata, includeva alcuni titoli di grande qualità. Uno dei punti di forza della console era la presenza di giochi sviluppati da SNK, che sfruttavano la lunga tradizione dell’azienda nel campo dei picchiaduro. Titoli come SNK vs. Capcom: The Match of the Millennium e King of Fighters R-2 erano tra i più apprezzati dai giocatori, grazie alla loro grafica ben realizzata e al gameplay coinvolgente.
Un’altra caratteristica distintiva del Neo Geo Pocket Color era la possibilità di connettersi ad altre console e dispositivi. Ad esempio, i giocatori potevano collegare il Neo Geo Pocket Color al Sega Dreamcast tramite un cavo link, per sbloccare contenuti aggiuntivi o trasferire dati tra i giochi compatibili. Questa funzione, sebbene poco sfruttata, rappresentava un tentativo innovativo di integrare l’esperienza di gioco tra diverse piattaforme.
Tuttavia, nonostante queste caratteristiche, il Neo Geo Pocket incontrò difficoltà nel competere con il Game Boy e il Game Boy Color di Nintendo. La distribuzione della console al di fuori del Giappone fu limitata, e la libreria di giochi, seppur di qualità, non era sufficiente a garantire un’ampia base di utenti. Inoltre, le difficoltà finanziarie di SNK alla fine degli anni ’90 portarono l’azienda a cessare la produzione della console nel 2001, dopo solo pochi anni di vita.
Le difficoltà di SNK e il declino del Neo Geo Pocket
Le difficoltà finanziarie di SNK ebbero un impatto significativo sul destino del Neo Geo Pocket. Alla fine degli anni ‘90, SNK fu costretta a vendere una parte significativa delle sue azioni a un’azienda sudcoreana, la Aruze, che non aveva alcun interesse nel mercato delle console portatili. Questa mancanza di supporto, unita alla crescente concorrenza di Nintendo e di nuove console come il Game Boy Advance, portò alla rapida dismissione del Neo Geo Pocket.
Nonostante il suo fallimento commerciale, il Neo Geo Pocket è oggi considerato con rispetto dai collezionisti e dagli appassionati di videogiochi. La console è ricordata per la sua qualità costruttiva, per la libreria di giochi di alta qualità e per l’eredità lasciata da SNK nel mondo dei videogiochi. Molti dei giochi sviluppati per il Neo Geo Pocket sono stati successivamente riproposti su altre piattaforme, a testimonianza del valore intrinseco di questi titoli.
Riflessioni finali
Il Wonderswan e il Neo Geo Pocket sono due esempi di come l’innovazione tecnica, per quanto interessante, non sempre riesca a tradursi in successo commerciale. Entrambe le console avevano caratteristiche tecniche avanzate per l’epoca e una selezione di giochi che, sebbene limitata, includeva titoli di alta qualità. Tuttavia, nonostante queste potenzialità, nessuna delle due console riuscì a sfidare il dominio di Nintendo nel mercato delle portatili.
Il Wonderswan, con la sua durata della batteria eccezionale e la flessibilità dell’interfaccia, rappresentava una scelta intrigante per i giocatori giapponesi. La sua libreria di giochi, arricchita da collaborazioni con franchise popolari, offriva esperienze uniche che non si trovavano su altre piattaforme. Tuttavia, la sua diffusione limitata al solo Giappone e la concorrenza spietata del Game Boy Color ne limitarono l’impatto. L’assenza di una strategia di espansione internazionale e la decisione di Bandai di non supportare ulteriormente la console dopo la fusione con Namco segnarono la fine prematura del Wonderswan.
Dall’altro lato, il Neo Geo Pocket e il Neo Geo Pocket Color di SNK furono apprezzati per la loro qualità costruttiva e per la loro eccellente ergonomia. SNK cercò di portare l’esperienza arcade nelle mani dei giocatori, e in parte ci riuscì, ma le difficoltà finanziarie dell’azienda e la mancanza di una distribuzione capillare fuori dal Giappone ne limitarono il potenziale. Anche se la console offriva titoli di grande valore, come SNK vs. Capcom: The Match of the Millennium, la mancanza di un’ampia base di giochi e l’impossibilità di competere con il Game Boy Color e, successivamente, con il Game Boy Advance, condannarono il Neo Geo Pocket all’oblio.
Oggi, entrambe le console sono oggetti di collezione, apprezzati da chi cerca esperienze di gioco diverse e da coloro che sono interessati a esplorare le curiosità della storia dei videogiochi. Il Wonderswan e il Neo Geo Pocket sono testimonianze di un’epoca in cui le aziende tentavano di innovare e differenziarsi, spesso con grande coraggio, anche se non sempre con il successo sperato.
Nel prossimo articolo della serie Retro Hardware, esploreremo altre console meno conosciute e